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L'intervista

Olimpiadi, papà Corrado Consonni sogna l’oro con Simone: “Lui vuol vincere con la squadra”

L'Italia firma il nuovo record del mondo nell'inseguimento a squadre. Un risultato che ha visto protagonista Simone Consonni, pilastro del quartetto azzurro che ha infranto il primato iridato appartenente alla Danimarca.

Brembate di sopra. “Se è un sogno, svegliatemi immediatamente” devono aver pensato i numerosi appassionati di ciclismo poco dopo aver visto l’Italia firmare il nuovo record del mondo nell’inseguimento a squadre. Un risultato che in pochi avrebbero potuto pronosticare alla vigilia e che ha visto protagonista Simone Consonni, pilastro del quartetto azzurro che ha infranto il primato iridato appartenente alla Danimarca.

Una rivincita per il 26enne di Brembate Sopra che cinque anni fa, a Rio de Janeiro, si era dovuto accontentare della sesta posizione e che ora potrà giocarsi le proprie chance nella finale per l’oro contro gli scandinavi.

“È una vita che Simone sta lavorando per questo e quindi immagino la sua felicità – ci dice felice il papà Corrado -. Ci teneva parecchio a centrare questo obiettivo, motivo per cui qualsiasi cosa riserverà la finale, sarà comunque un successo”.

Eppure questo traguardo è soltanto il coronamento di una carriera iniziata con le maglie della Polisportiva Marco Ravasio e del Team Immobiliare Aurea con le quali Consonni ha mostrato dimostrato sin da giovanissimo il talento che lo avrebbe condotto alla rassegna a cinque cerchi

Sempre pronto a mettersi a disposizione dei propri compagni di squadra, il portacolori della Cofidis ha sempre trovato l’appoggio della propria famiglia condividendo la propria passione con la sorella Chiara.

Un interesse che Simone ha sempre coltivato nonostante gli impegni scolastici e le difficoltà fisiche che lo sport presenta, ma che gli ha anche permesso di fare il proprio salto di qualità con il Team Colpack e sfiorare nel 2015 il titolo mondiale Under 23.

L’odore del parquet e il clima che soltanto i velodromi sanno creare hanno sempre attratto il velocista orobico che ha trovato nella pista l’ambiente ideale dove esprimere le proprie potenzialità e affinare la tecnica.

La stessa tecnica che gli ha consentito di emergere nel professionismo e di salire sul podio del Giro d’Italia e del Tour de France: “Se Simone avesse dovute scegliere fra strada e pista, la decisione non sarebbe stata sicuramente facile. Fortunatamente sono due discipline complementari, ma conoscendo l’amore che mio figlio prova per la seconda, forse avrebbe scelto quella”.

La fatica nel conciliare entrambe le discipline non ha mai pesato su Consonni che ha sempre risposto prontamente alle chiamate del commissario tecnico Marco Villa vincendo un argento e quattro bronzi iridati oltre a un’edizione della Sei Giorni di Londra in compagnia di Elia Viviani. Un rapporto quello con il campione olimpico dell’omnium che si è progressivamente rafforzato negli anni dando così vita a un sodalizio particolarmente vincente.

“Il punto di forza di Simone è certamente il legame che lo unisce ai propri colleghi poichè lui è sempre pronto a sacrificarsi per loro – racconta Corrado Consonni – Come mi ha spiegato più volte, il suo sogno è quello di conquistare un’affermazione di squadra in quanto quest’ultima appare decisamente più gratificante di una ottenuta in solitaria”.

Per quanto ardua e complessa possa apparire la sfida con la Danimarca, essa non si tratterà di un punto d’arrivo per l’azzurro, ma di un ulteriore passo in avanti verso i Giochi di Parigi 2024 dove al suo fianco potrebbe esserci la sorella Chiara. “Mi sarei aspettato di vederli entrambi alle Olimpiadi già quest’anno, ma le cose sono andate diversamente. Nonostante la delusione, Chiara si è dimostrata sin da subito determinata a raggiungere questa meta per cui sono convinto che fra tre anni li vedremo entrambi all’opera”.

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