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Lo scontro

Treviolo-Paladina, la Provincia replica al sindaco di San Pellegrino: “Accuse false e gratuite”

Il presidente Gafforelli: "Singolare parlare di indifferenza e inconcludenza a margine di un incontro col Ministero avvenuto proprio su nostra iniziativa. Milesi travisa volutamente le mie parole"

La Treviolo-Paladina continua a far discutere. A distanza di pochi giorni, la Provincia di Bergamo replica al sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, che in una lettera definiva “fallimentare e inconcludente” la gestione dell’iter per il completamento del terzo lotto della tangenziale sud, accusando l’Ente di “disinteresse e superficialità” nei confronti di chi abita nelle valli Brembana e Imagna. Quella che pubblichiamo integralmente di seguito è la risposta della Provincia, a firma del presidente Gianfranco Gafforelli.

La replica di Gafforelli a Milesi

Reca la data del 21 gennaio 2020 la nota con la quale la Provincia di Bergamo ha richiesto ad Anas “un confronto tecnico al fine di reperire le somme necessarie al completamento delle attività progettuali ammontanti a € 3.200.000,00 di cui €.2.857.238,67 per l’integrazione dell’onorario di cui sopra oltre €.342.761,33 per oneri della stazione appaltante, indagini mancanti ed imprevisti”.

Un confronto, integrato dalle dettagliate informazioni in merito all’incremento dei costi inizialmente stimati per la progettazione, trasmesse ad Anas in data 12/06/2020 che hanno avuto il seguente riscontro da parte della società di gestione della rete stradale “ le motivazioni poste alla base delle richieste della Provincia non sono accoglibili.

Effettuati gli approfondimenti amministrativi del caso, in virtù degli impegni assunti dalle parti con la sottoscrizione dei precedenti atti convenzionali , risulta esclusa la possibilità di ulteriori obblighi finanziari da parte dell’Anas “

Vero è, dunque, che la mancata risposta da parte di Anas non dipende dal fatto che “è in attesa di ricevere riscontro” da parte della Provincia “ alla richiesta di indicazione analitica delle modifiche intervenute “ come pure ha fatto dire alla Commissione VIII in merito allo stato dell’intervento, ma dalla volontà del soggetto gestore della strada di non subentrare nella progettazione della strada come pure si ritiene dovuto in considerazione del mutato quadro delle competenze in ordine alla gestione delle strade per effetto del DPCM del 21 novembre 2019.

E’ documentato l’incessante lavoro che la sola Provincia di Bergamo compie per portare al termine
la Tangenziale Sud di Bergamo ed è per questo che del tutto gratuite e non veritiere sono le accuse mosse dal Sindaco di San Pellegrino Terme Vittorio Milesi di “disinteresse ed approssimazione“ .

Il disinteresse è forse di quanti hanno, con la Provincia di Bergamo, sottoscritto l’accordo di Programma Quadro “Riqualifica e potenziamento del sistema autostradale e della grande viabilità della Regione Lombardia”, sottoscritto il 3 aprile 2000 da Stato, Regione Lombardia, ANAS e Province interessate in attuazione dell’Intesa Istituzionale di Programma sottoscritta il 3 marzo 1999 dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Presidente della Lombardia, confermata anche nel successivo atto integrativo dell’Accordo approvato con d.g.r. n. VII/11576 del 13 dicembre

E’ il caso di ricordare che l’intervento è previsto nel Programma Decennale ANAS 2003-2012 e rientra nell’accordo sottoscritto in data 18/12/2006 tra il Ministero delle Infrastrutture,
Regione Lombardia, ANAS e Provincia, per la realizzazione di infrastrutture viarie in provincia di Bergamo. Ma a curarsi dell’intervento è stata la sola Provincia di Bergamo che non ha mancato di farsi carico del ruolo attuativo sebbene le strutture amministrative di cui dispone non sono certo quelle di Anas e che, lo dimostra l’ultima variazione di bilancio e i 2.000.000 di Euro stanziati per il completamento del II lotto, non ha mancato neppure di farsi carico dei costi aggiuntivi.

Ebbene i costi lievitano quando trascorre più di un decennio dalla redazione del progetto preliminare , quando il progetto definitivo evidenzia la necessità di una verifica di adeguatezza tecnico economica delle previsioni del progetto preliminare alla luce del quadro normativo e vincolistico più recente che ha messo in evidenza alcune criticità risolte attraverso l’introduzione di alcune varianti d’asse.

La Provincia ha compiuto l’approfondimento di tutti gli ambiti progettuali, sulla base della quale è stato predisposto un computo metrico estimativo di dettaglio e conseguentemente un quadro economico di sintesi peraltro tenendo in considerazione il prezziario Anas 2019 .

La Provincia vuole portare a termine l’opera creando le condizioni per le quali si possa dire non solo che si dispone di un progetto esecutivo ma che si è pronti a mettere in cantiere le
opere.

E’ vero che la Provincia si è assunta convenzionalmente l’onere di realizzare l’opera ma a fronte di un quadro di riferimento che è mutato così come mutata legislativamente la competenza relativa alla gestione del tratto di strada di cui trattasi.

La Provincia è stata l’unico ente a credere ancora nel progetto nonostante i costi dell’investimento ammontano a circa €.421.250.000,00 di cui €.285.000.000,00 per lavori a base d’asta comprensivi di oneri della sicurezza e €.136.250.000,00 per somme a disposizione dell’Amministrazione comprensivi di oneri IVA. Ed è per questo che si è spinta nella progettazione definitiva recependo anche le indicazioni dei territori che per lo svincolo di Sorisole hanno indicato come possibile una rotatoria a due livelli in asse all’attuale ex SS n°470; per la connessione nord ha sviluppato la soluzione di tracciato che si attesta sul viadotto in località Botta di Sedrina; per la Galleria Villa d’Alme ha elaborato la soluzione di galleria unica in luogo delle due gallerie separate da un breve tratto di trincea previste dal progetto preliminare.

Non si fraintenda l’esigenza di concretezza della Provincia rispetto al finanziamento dell’opera come una volontà di trascurarne il progetto: la Provincia persegue l’obiettivo della sua realizzazione, un obiettivo per il quale tutti coloro che hanno sottoscritto l’accordo del 3 aprile 2000 devo sentirsi responsabilizzati.

“Appare quantomeno singolare parlare di indifferenza e inconcludenza della Provincia a margine
di un incontro con il Ministero che è avvenuto proprio su nostra iniziativa, che è scaturito da un incontro a inizio luglio voluto da noi con le Comunità montane, i consiglieri regionali e i
parlamentari bergamaschi; incontro che è stato organizzato alla presenza dei progettisti proprio
per illustrare la situazione e decidere insieme come muoverci per raggiungere l’obiettivo per il
bene della comunità bergamasca tutta – aggiunge il Presidente Gianfranco Gafforelli -. Mi spiace
anche che il Sindaco Milesi travisi volutamente le mie parole facendo sembrare che non mi importi
nulla di quest’opera quando la mia posizione è stata espressa in modo limpido, con le parole e con i fatti, così come mi spiace che vengano accusati di disinteresse e incapacità gli uffici che stanno facendo tutto il possibile, pur con le note difficoltà che hanno colpito il nostro Ente, per portare a termine la progettazione di una strada di cui non abbiamo più nemmeno titolarità”.

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