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Alla regione e agli enti locali

Rfi presenta lo studio di fattibilità per il nuovo ponte sull’Adda

In sintesi è ipotizzato che il nuovo ponte stradale attrarrà complessivamente, nell’ora di punta del mattino, 550/600 veicoli all’ora nelle due direzioni, con un aumento stimato del 50% circa rispetto all’attuale configurazione.

Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs italiane) ha presentato a Regione Lombardia e agli enti locali coinvolti lo studio per individuare un tracciato planoaltimetrico del nuovo attraversamento stradale e ferroviario del fiume Adda.

L’obiettivo dello studio è stata la valutazione delle prestazioni delle singole intersezioni su cui convergono i flussi veicolari risultanti dalla redistribuzione del traffico che graviterà sul nuovo ponte tra i Comuni di Paderno e Calusco d’Adda.

Per il ponte San Michele, Rfi conferma che è fondamentale mantenere le attuali condizioni di esercizio ed il monitoraggio dell’opera, che ne consentiranno il funzionamento per circa dieci anni. Oltre questo periodo, non è previsto transito ferroviario e veicolare.

Pertanto, l’orizzonte temporale dello studio è stato definito al 2030.

Le analisi di traffico sono state eseguite mediante la costruzione di un modello a scala regionale, per un totale di 65.000 km di rete, individuando tutti i percorsi insistenti sul nuovo ponte in tre diversi scenari futuri e quantificando i relativi flussi di traffico. Sono state poi individuate le intersezioni stradali più critiche e ne sono state valutate le prestazioni.

Negli scenari esaminati sono state prese in considerazione diverse infrastrutture di futura realizzazione, quali la variante di Cisano Bergamasco, la variante di Brivio alla SP342, la variante di Calusco.

In sintesi è ipotizzato che il nuovo ponte stradale attrarrà complessivamente, nell’ora di punta del mattino, 550/600 veicoli all’ora nelle due direzioni, con un aumento stimato del 50% circa rispetto all’attuale configurazione.

Lo studio ha inoltre definito i possibili interventi di rinnovo e ottimizzazione degli impianti semaforici, che consentiranno di migliorare, in alcune intersezioni stradali, la qualità di servizio (livello di servizio) nonostante l’incremento di traffico ipotizzato nello scenario di progetto (2030). Per gli altri incroci a raso si conferma l’invarianza del livello di servizio tra stato di fatto e scenario di progetto al 2030.

Sul posizionamento del ponte stradale Rfi auspica la più ampia concertazione tra tutti gli enti, e ritiene che, seppur il processo di condivisione richieda tempo, avrà indubbi benefici sulla durata dei futuri iter progettuali. A tal proposito, prosegue il confronto fra i tecnici di Rfi e Regione Lombardia per gli approfondimenti sullo studio proposto, i cui esiti saranno analizzati nel mese di settembre.

Alla presentazione dello studio di Rfi ha partecipato anche l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi. “Rfi, su richiesta di Regione, ha realizzato questo studio del traffico propedeutico alla realizzazione dei nuovi ponti sull’Adda – spiega -. Realizzazione che riteniamo urgente e non procrastinabile, dato che l’attuale Ponte di San Michele ha una vita limitata, di circa 10 anni. Dallo studio emerge che il nuovo ponte viario non attrarrà traffico da altre infrastrutture, ma darà risposta alla domanda inespressa di mobilità dei territori interessati, ovvero accoglierà flussi di traffico che attualmente si scaricano su altri Comuni per le limitazioni in essere sul Ponte San Michele”.

“Ribadisco – prosegue l’assessore Terzi – la necessità che le Province di Bergamo e Lecco, così come i Comuni vicini al ponte, trovino un accordo in modo da arrivare a una soluzione e a una decisione condivisa entro il mese di settembre. Giudico positiva la disponibilità di Rfi a raccogliere e valutare le ulteriori richieste di approfondimento che giungono dal territorio. Bisogna procedere spediti, chi dovesse porre eventuali veti alla realizzazione del ponte viario dovrà poi assumersene la responsabilità”.

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