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Tokyo 2020

Orgoglio basket e storico bronzo di Irma Testa: l’Italia conquista 4 medaglie

La Nazionale torna dopo 17 anni ai quarti di finale del torneo olimpico. Nella boxe femminile una medaglia che profuma di storia

“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano” cantava Antonello Venditti. Versi che potrebbero esser utilizzato per descrivere l’impresa della Nazionale Italiana di basket, 17 anni dopo di nuovo ai quarti di finale del torneo olimpico.

Dopo aver centrato al fotofinish il pass per Tokyo 2020, i ragazzi di Meo Sacchetti hanno saputo alzare ulteriormente il tiro superando un girone difficile e lanciandosi lungo la strada che conduce alle medaglie.

Decisiva è stata la vittoria con la Nigeria nell’ultimo match della fase a gironi, un successo particolarmente sudato per Nico Mannion e compagni che hanno dovuto recuperare un passivo di otto punti all’inizio del quarto parziale.

Nonostante i problemi al ginocchio sinistro di Danilo Gallinari e la giornata “no” di Simone Fontecchio, gli azzurri hanno potuto affidarsi al proprio capitano Niccolò Melli che ha messo a segno 15 punti e ha consentito alla squadra tricolore di reagire in vista dei minuti finali.

I diversi errori sotto canestro e la prestazione maiuscola di Chimezie Metu hanno infatti rischiato di costare caro all’Italia che si è trovata rincorrere al termine del terzo quarto complice il parziale di 63-56 a favore degli africani.

L’orgoglio e la capacità di soffrire emersa già durante la sfida con la Germania ha permesso al quintetto del Bel Paese di ribaltare la situazione mettendo a segno quattordici punti consecutivi complice le triple di Giampaolo Ricci e di Achille Polonara.

Il solco incolmabile scavato dai ragazzi di Sacchetti ha permesso loro di respingere i tentativi di recupero degli avversari chiudendo così il match con il punteggio di 80-71 e ritornando così dopo oltre un decennio fra i migliori otto al mondo.

Altro momento indimenticabile è stato sicuramente quello offerto da Marcell Jacobs agli appassionati di atletica leggera.

Lo sprinter bresciano ha infatti impressionato nelle eliminatorie dei 100 metri fissando il nuovo primato italiano in 9”94.

Deciso a puntare a una finale olimpica senza precedenti, il portacolori delle Fiamme Oro Padova ha immediatamente dimostrato di aver tutte le carte in regola per centrare quel traguardo vincendo la propria batteria con il secondo miglior tempo complessivo.

Determinato e sicuro dei propri mezzi, il 26enne di Desenzano sul Garda non ha lasciato scampo agli avversari sfruttando una partenza perfetta che gli ha consentito di tagliare la linea in totale controllo.

Consapevole di potersi migliorare ulteriormente, in semifinale Jacobs sarà accompagnato da Filippo Tortu che ha fermato il cronometro in 10”10 strappando cosi il biglietto per il turno successivo.

L’ottava giornata di gare ha anche segnato la storia della boxe femminile grazie alla medaglia di bronzo conquistata da Irma Testa nella categoria 57 chilogrammi.

Giunta nella capitale nipponica con l’obiettivo di riscattare la delusione di Rio de Janeiro 2016, la 23enne di Torre Annunziata si è dovuta arrendere in semifinale alla campionessa mondiale Nesthy Petecio regalando all’Italia il primo podio nella specialità e il seicentesimo alle Olimpiadi Estive.

Avvicinatasi al pugilato all’età di dieci anni grazie al lavoro del proprio maestro Lucio Zurlo, l’atleta delle Fiamme Oro ha dovuto successivamente lasciare la città natale per trasferirsi al Centro Federale di Assisi al fine di poter seguire la propria passione e affinare la propria tecnica.

Una decisione che le ha consentito di conquistare un titolo europeo e di partecipare a due rassegne a cinque cerchi, completando il proprio percorso con la sfida che l’ha vista affrontare a viso aperto la fuoriclasse filippina.

La vittoria nel primo round non è bastata all’atleta napoletana per centrare la finale assoluta, dovendosi arrendere alla rapidità d’azione della rivale che si è imposta per 4-1.

La caparbietà e il desiderio di non arrendersi mai ha accompagnato anche Mauro Nespoli e Simona Quadarella, rispettivamente argento nel tiro con l’arco e bronzo nel nuoto.

Benchè i favori del pronostico fossero tutti a favore dei rappresentati della Corea del Sud, l’arciere di Voghera ha saputo sfruttare le defaillance degli avversari costruendosi la possibilità di ritrovare una finale olimpica dopo l’oro a squadre colto a Londra 2012.

La dea bendata non ha però affiancato il 33enne pavese che ha commesso qualche piccolo errore che ha permesso al 22enne turco Mete Gazoz di imporsi per 6-4 al termine di una prova particolarmente equilibrata.

Discorso simile per Quadarella che, dopo non esser riuscita a rispettare le aspettative della vigilia nei 1500 metri, si è ripresa negli 800 salendo sul gradino più basso del podio alle spalle dell’americana Katie Ledecky e Ariarne Titmus.

Alle prese con il recupero da un fastidioso virus gastrointestinale che l’ha debilitata prima della partenza per il Sol Levante, la 22enne romana ha spazzato via i fantasmi che l’hanno colpita qualche anno fa impostando una gara incentrata sul proprio obiettivo.

Scegliendo di non seguire le avversarie più quotate, l’allieva di Christian Minotti è riuscita a toccare la piastra in 8’18”35 ritrovando finalmente il sorriso che la contraddistingue.

Stesso risultato e grande emozione anche per Nino Pizzolato che ha chiuso in bellezza la spedizione azzurra del sollevamento pesi ottenendo la terza posizione nella categoria 81 chilogrammi.

Capace di fissare il nuovo record nazionale nello strappo, il 24enne siciliano ha sollevato complessivamente 365 chilogrammi dopo aver provato il tutto per tutto nello strappo abbozzando un tentativo a 210 chilogrammi.

Uno sforzo che il giovane trapanese non è riuscito a completare pregiudicandosi per due sole lunghezze la possibilità di conquistare la piazza d’onore.

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