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Il punto

Senza modifiche il green pass penalizza tre categorie di persone

Oltre ai no-vax, limitati in partenza dal provvedimento del Governo

Il green pass è oggi al centro della cronaca. E molte discussioni. Se non verranno apportate le giuste modifiche il certificato verde rischia di penalizzare alcune categorie di persone (no-vax a parte, limitati in partenza dal provvedimento del Governo).

Sorgono infatti tre problemi attorno alla certificazione verde come conditio sine qua non per poter partecipare alla nuova ripartenza italiana voluta da Mario Draghi.

Innanzitutto il provvedimento potrebbe andare a scapito di tutti coloro che non per contrarietà al vaccino bensì per specifiche condizioni di salute non hanno potuto ricevere l’inoculazione (anche sotto consiglio del proprio medico di base o del medico vaccinante). Per questa categoria di persone quindi, considerando la nuova norma, rimarrebbe un’unica possibilità per poter prendere parte, da agosto, ad eventi pubblici o per sedere in bar e ristoranti al chiuso: sottoporsi ad un tampone antigenico o molecolare che abbia avuto esito negativo. Ma appaiono chiare le difficoltà, considerando la validità dei tamponi di 48 ore, di effettuare un test ogni qualvolta si debba rinnovare il certificato verde. Uno ogni due giorni quindi, e con costi – a carico del singolo cittadino, ovviamente – non indifferenti.

Risulta poi una seconda criticità, e che riguarda persino chi ha ricevuto sia la prima che la seconda dose. Il riferimento è a tutte quelle persone a cui, in seguito alla sospensione del vaccino Vaxzevria nel mese di giugno, è stata somministrata la seconda dose con un vaccino diverso rispetto a quello utilizzato per la prima. Per questi vaccinati, che sono dotati regolarmente di green pass (se l’hanno scaricato), la carta verde mostra tuttavia un’anomalia: pur avendo sostenuto entrambe le vaccinazioni, il documento ne riporterebbe solamente una, come segnalano diversi cittadini. Attualmente non sembrerebbe esserci una spiegazione per questa incongruenza. E se per il mese di agosto si può stare tranquilli, essendo sufficiente una sola dose per accedere ai servizi per i quali è richiesto il Pass, da settembre in molti potrebbero vedersi negato l’ingresso in un bar, in un ristorante, sui mezzi di trasporto o ad eventi pubblici pur avendo di fatto completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi.

Infine rischia di trovarsi in difficoltà simili anche chi, per le più varie ragioni, ha deciso di rinviare l’immunizzazione ad agosto: finché non si avrà ricevuto almeno la prima somministrazione la sola via d’uscita, nel vero senso della parola, consisterà ancora una volta nell’effettuare un tampone.

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