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Il finanziamento

Qualità dell’Abitare: a Bergamo 20 milioni per due progetti a Piazzale Visconti e Sant’Agata

L'obiettivo è riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.

Ci sono anche i due progetti candidati da Bergamo tra le 271 proposte ammesse al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.

Il bando si è avvalso anche dei 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr): vengono quindi finanziati, con 3,2 miliardi di euro, ben 187 dei progetti presentati.

La candidatura bergamasca è stata figlia di lungo lavoro di tessitura e di studio, che ha portato al coinvolgimento di ALER Bergamo (e, attraverso ALER, del Politecnico di Milano) e della Cooperativa Città Alta.

Sono infatti questi i soggetti con cui il Comune di Bergamo ha collaborato, in qualità di soggetto capofila, per presentare la candidatura, presentata con l’obiettivo di rigenerare due luoghi della città, il piazzale Visconti al Villaggio degli Sposi e l’ex monastero e carcere di Sant’Agata.

Due progetti, due luoghi distanti, ma con un unico obiettivo, intervenire per ridurre il disagio abitativo e sociale, venire incontro alle esigenze delle famiglie, mediante la valorizzazione e la modernizzazione dei contesti abitativi prescelti.

In Piazzale Visconti, Comune di Bergamo e ALER hanno stilato un progetto comune, per la riqualificazione di due palazzine per quasi 50 appartamenti nel cuore del Villaggio degli Sposi, con un progetto che si è visto riconoscere quasi 13 milioni di euro.

Per quel che riguarda Sant’Agata, il Comune di Bergamo e la Cooperativa Città Alta, grazie al finanziamento di quasi 7,8 milioni di euro, possono proseguire il loro grande lavoro per la ristrutturazione dell’ex monastero ed ex carcere: la Cooperativa è già impegnata per la riqualificazione di un’ampia porzione della struttura, ma l’idea – da oggi più concreta – è quella di realizzare una destinazione abitativa nella restante parte del comparto, con appartamenti pensati l’insediamento di giovani e giovani coppie a canone contenuto, con l’obiettivo di incidere sul tessuto sociale del centro storico.

L’Alta Commissione istituita presso il Mims per esaminare le oltre 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città Metropolitane ha concluso in tre mesi la fase della selezione stilando una graduatoria dei 187 progetti ammissibili al finanziamento, complessivamente pari a 3,2 miliardi di euro. Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che esso genera, anche tramite il coinvolgimento nella successiva gestione dell’intervento da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.

“C’è grande soddisfazione – sottolinea il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – per questo importante risultato, un finanziamento che consente alla nostra città di proseguire con convinzione il percorso di riqualificazione degli spazi dismessi e degradati, avviato sin dal nostro insediamento. La collaborazione con ALER e Cooperativa Città Alta si dimostra particolarmente proficua e costituisce un modello di collaborazione per il miglioramento di questi due spazi cittadini, che appartengono a contesti urbani tra loro molto diversi: da una parte le aree urbane periferiche della città e dall’altra la ripopolazione di fasce sociali da tempo scomparse nel centro storico, e che dovrebbero portare alla valorizzazione di complessi edilizi significativi, per dimensione e collocazione. Inizieremo a lavorare adesso per concludere l’iter progettuale e poi avviare i cantieri di riqualificazione”

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