“È importante che Regione Lombardia attenzioni anche l’area dell’ex cava di Strozza, tra il Monte Botto e il Monte Castra, a maggior ragione dopo che la proprietà non ha mantenuto gli accordi con gli enti del territorio e le vicende giudiziarie in merito allo stoccaggio di rifiuti speciali. Bisogna puntare a renderlo un sito conservazione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali: dalla conservazione e incremento della biodiversità alla tutela delle aree di pregio ambientale e naturalistico per l’intera Valle Imagna”. L’ha detto Alex Galizzi, consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità, dopo l’audizione di venerdì dei sindaci di Strozza e Almenno San Salvatore, della Comunità Montana Valle Imagna e dei rappresentanti del Comitato No alla Discarica oltre ai loro avvocati.
“ La preoccupazione legittima è che un domani amministrazioni locali con visioni differenti possano, forzando la mano, riconvertirla ad area grigia rispolverando il progetto discarica. E su questo dobbiamo vigilare”, ha proseguito Galizzi.
“L’area è considerata di importanza primaria per la salvaguardia ambientale dell’intero territorio della Valle Imagna e del suo bacino idrografico; da molti anni è oggetto di interesse da parte di tutti gli Enti preposti alla tutela e alla protezione dell’ambiente naturale.
Lasciamo che i procedimenti in tribunale facciano il loro corso ma il tema della malagestione abbinata troppo spesso al mondo della malavita nel settore delle discariche è un tema che attenzioniamo in Regione Lombardia anche con nuove soluzioni.
Tenere lontana l’area del Monte Castra dai rifiuti e dal rischio infiltrazioni mafiose è un dovere per me, come bergamasco e lombardo. Non possiamo permettere che chi ha tradito un accordo con il territorio, i suoi enti e i suoi cittadini possa ancora avanzare nuove richieste”.
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