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Ponte san pietro

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, il verso dantesco di speranza illumina l’hotel

Come segno di speranza l'albergo Borgo Brianteo alle porte di Ponte San Pietro fino a fine settembre, sarà animato dal cielo stellato e dal verso finale dell’Inferno

L’hotel Borgo Brianteo illuminato tutte le sere da un cielo stellato. Non solo dalle stelle più luminose della costellazione dell’Orsa Maggiore, da Perseo o da Cassiopea, perché tutta la struttura ricettiva alle porte di Ponte San Pietro è animata da un’incredibile installazione artistica, creata dalla Urban Eventi di Zogno di Massimo Pesenti, che proietta la volta celeste e l’ultimo endecasillabo dell’Inferno della Divina Commedia: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.

“Dopo un lungo periodo di lockdown, l’abolizione del coprifuoco e con gli spostamenti che tornano ad essere liberi in tutta Italia – spiega Francesca Cenati, proprietaria dell’hotel-. Abbiamo desiderato e atteso faticosamente di ‘riveder le stelle’ dopo aver attraversato l’inferno-limbo della pandemia”.

“L’ultimo verso dell’Inferno dantesco – continua Cenati – è stato scelto come monito, auspicio ed incoraggiamento visto il momento che stiamo vivendo. Con il progressivo allentamento delle misure restrittive in Italia e nel resto del mondo, nelle ultime settimane i turisti hanno potuto riprendere a viaggiare. Con la dovuta cautela l’invito è quello di tornare a godersi le bellezze che solo l’Italia sa offrire con l’immenso patrimonio storico, naturalistico, monumentale e paesaggistico che la caratterizza”.

L’installazione dell’hotel Borgo Brianteo e Residence Mura Venete è visibile, dal tramonto fino a fine settembre, soggiornando presso la struttura o transitando sulla strada statale SS342, l’asse che collega Bergamo a Lecco.

 

hotel borgo brianteo illuminato ponte san pietro

 

‘E quindi uscimmo a riveder le stelle‘ – conclude la proprietaria del Borgo Brianteo – non è solo un messaggio di speranza, ma anche un tributo a Dante Alighieri per commemorare i 700 anni dalla sua morte. Con questo verso il Sommo Poeta lascia la profonda notte, di cui ha descritto tutte le atrocità, per prepararsi a scalare la montagna della luce, il Purgatorio. Le celebrazioni ufficiali e spontanee come la nostra testimoniano come Dante non sia solo il padre della lingua italiana ma abbia giocato un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità italiana”.

“L’augurio è quello di illuminare, in un giorno non troppo lontano, la mia struttura con l’ultimo verso del Paradiso: ‘L’amor che move il sole e l’altre stelle‘. Significa che siamo tornati alla normalità”.

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