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Fermare la pandemia

Covid e la variante Delta, gli ospedali pronti a gestire la quarta ondata

La Delta cambia ancora le prospettive: i casi genotipizzati sono pochi per fare statistica. Anche se la colonna dei decessi e quella delle rianimazioni mostra un dato significativo: i vaccinati con due dosi sono lo 0,0 per cento.

Numeri, grafici, statistiche. I numeri sono quelli dei nuovi contagi Covid, variante Delta, che sta colpendo maggiormente proprio la popolazione arrivata tardi al programma di vaccinazione: i giovani.

Intanto negli ospedali lombardi e bergamaschi sono pronti ad intervenire. Ormai è un dato di fatto che il personale medico e non solo hanno imparato ad essere rapidi e flessibili di fronte alla pandemia, aprendo in poche ore nuovi reparti per la terapia intensiva. I percorsi di accesso sono rimasti separati. A partire dai Pronto soccorso. Sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private, come per esempio quelle del gruppo San Donato.

Intanto da Regione Lombardia arriva chiara la nuova modalità di intervenire. Lo ha precisato anche venerdì la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare Letizia Moratti: “Basta con la logica dei lockdown generalizzati: dobbiamo valorizzare la campagna vaccinale per concedere libertà a chi se le è meritate”.
In questo nuovo schema rientra anche la reciprocità vaccinale: i turisti, di tutte le fasce d’età, che trascorrono un periodo di vacanza di almeno 15 giorni in Lombardia e che hanno già effettuato la prima dose in un’altra Regione, possono prenotare il richiamo del vaccino in un centro vaccinale lombardo.

Intanto i dati confermano questa preoccupazione e la preparazione in arrivo della quarta ondata. E si fanno confronti: tra febbraio e agosto dell’anno scorso il 17% dei contagiati moriva, il 54% finiva ricoverato in ospedale, il 4,7% era destinato in terapia intensiva. Da settembre a dicembre si inizia a curare meglio e prima. I decessi scendono al 2,4%, i ricoveri al 13,5% (lo 0,8 in rianimazione). La variante inglese torna all’attacco: il 4,9% per cento perde la vita e il 32,9% viene ricoverato (il 3,8% in terapia intensiva). Poi arrivano i vaccini e si apre un’altra partita: i ricoveri scendono al 13,8% e le terapie intensive si azzerano.

La Delta cambia ancora le prospettive: i casi genotipizzati sono pochi per fare statistica. Anche se la colonna dei decessi e quella delle rianimazioni mostra un dato significativo: i vaccinati con due dosi sono lo 0,0 per cento.

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