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La storia

Le fitte al cuore e la scoperta di un’embolia: “Grazie ai medici che mi han salvato a 25 anni”

Lo spavento di Erdit Tabaku, esterno albanese del Paladina arrivato in Italia per giocare nell'Atalanta, che il 3 agosto diventerà papà

“Grazie ai medici che mi hanno salvato la vita. Ora non vedo l’ora di tornare in campo”. A distanza di una settimana Erdit Tabaku, esterno d’attacco del Paladina (Prima categoria), può raccontare con il sorriso quello che gli è successo. Ma lunedì scorso ha rischiato la vita a 25 anni dopo essere stato colpito da un’embolia polmonare.

Sembrava una giornata come tante per il ragazzo di origine albanese, trascorsa a lavorare in un cantiere stradale di Seriate come asfaltatore. Dal pomeriggio, però, inizia ad avvertire fitte al cuore, che poi coinvolgono tutta la parte sinistra del corpo, dalle spalle fino alle gambe.

Torna a casa a Bergamo, si accascia sul divano con dolori sempre più lancinanti, e la sua compagna Belinda, preoccupata, chiama il 118. Una decisione che si rivelerà provvidenziale.

Arriva un’ambulanza e in seguito ai primi accertamenti in casa, Erdit viene trasportato d’urgenza all’ospedale Bolognini di Seriate. Lì viene sottoposto a esami più approfonditi, che evidenziano la presenza di bollicine d’aria nei polmoni: embolia polmonare il referto dei medici, che decidono di operarlo subito.

Dopo un’ora sotto i ferri e una notte di riposo, il ragazzo – che non ha ancora effettuato il vaccino anti-Covid e non è mai stato positivo – può festeggiare. Una festa doppia, perchè lo stesso giorno, martedì, è anche il suo compleanno.

“Credo di essere rinato – le sue parole a distanza di una settimana da quello spavento – sono stato fortunato nel capire subito la gravità della situazione e chiedere l’intervento dei medici, che sono stati dei campioni nel curarmi. Ora sto bene e non vedo l’ora di poter lasciare l’ospedale”.

Erdit Tabaku

Ad attenderlo, a casa, oltre ai genitori e al fratello, anche la compagna con la quale si sposerà nei prossimi mesi – dopo il rinvio lo scorso anno per la pandemia – che a inizio agosto lo farà diventare papà di una bimba: “Il termine è il 3 agosto. Dopo quello che è successo ho ancora più voglia di vederla e stringerla a me. Si chiamerà Isabel“.

Un mese fortunato per il ragazzo, dopo una vita difficile nella sua Tirana e l’approdo in Italia per giocare con la maglia dell’Atalanta: “Sono venuto qui nel 2009, a 14 anni, da solo. I dirigenti nerazzurri mi avevano notato nella squadra in cui giocavo in Albania, il Partizani. Poi però ci sono stati dei problemi con i documenti e non hanno potuto tesserarmi. Così, finita la scuola, ho iniziato a lavorare sulle strade come asfaltatore e a giocare a calcio solo per passione, prima nella Stezzanese, poi nella Romanese, nella Fiorente Colognola, nel Loreto e ora nel Paladina con il direttore sportivo Mauro Pelizzoli“.

“Spero di poter ricominciare presto a giocare a calcio – conclude Erdit dal suo letto di ospedale – , i medici mi hanno assicurato che non ci saranno problemi. Voglio tornare più forte di prima”.

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