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Fiera di bergamo

Inchiesta Promoberg: “Accuse infondate”, prosciolti Rodeschini, Ceruti e Cocco

All'inizio dell'inchiesta, la Procura aveva ipotizzato per Rodeschini, Ceruti e Cocco il favoreggiamento nei confronti di Stefano Cristini, allora direttore della fiera, accusato di aver intascato contanti presentando rimborsi spese a nome dei dipendenti.

“Infondatezza della notizia di reato” con questa motivazione si archivia, dopo due anni di inchiesta su Promoberg, la posizione di Ivan Rodeschini e Gianfranco Ceruti. Rodeschini, difeso dall’avvocato Tomaso Cortesi, commerciante e per oltre 20 anni alla guida di Promoberg, e Ceruti – difeso dall’avvocato Paolo Maestroni, era revisore dei conti della società che gestiva la fiera di Bergamo. È stata archiviata anche la posizione dell’altro revisore dei conti, Pierluigi Cocco.

All’inizio dell’inchiesta, la Procura aveva ipotizzato per Rodeschini, Ceruti e Cocco il favoreggiamento nei confronti di Stefano Cristini, allora direttore della fiera, accusato di aver intascato contanti presentando rimborsi spese a nome dei dipendenti ma a loro insaputa. Secondo il primo impianto accusatorio, Rodeschini nella qualità di presidente, non poteva non rendersi conto di quanto stava avvenendo ai danni di Promoberg, così come i due revisori dei conti – controllando il bilancio – avrebbero dovuto accorgersi che qualcosa non tornava. Dopo le opportune verifiche e sentite le posizioni degli indagati è stata la stessa Procura a stralciare le posizioni dei tre nell’ambito dell’inchiesta.

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