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Rimborsopoli in Regione, le condanne in appello per i 5 bergamaschi coinvolti

I fatti sono avvenuti tra il 2008 e il 2012: 'gratta e vinci', cene e banchetti di nozze, cocktail e feste erano stati rimborsati dalla Regione per un totale di oltre 3 milioni di euro

L’ex assessore regionale all’ambiente, il bergamasco Marcello Raimondi (Pdl), ha patteggiato un anno, 7 mesi e 15 giorni con revoca della confisca. Per tre ex consiglieri orobici è scattata la prescrizione per alcuni capi d’imputazione: Elisabetta Fatuzzo (Partito Pensionati) la condanna è così scesa a un anno, 5 mesi e 10 giorni, il medico Carlo Saffioti a due anni e 7 mesi, Giosuè Frosio (Lega) 2 anni e 2 mesi con revoca della confisca, così come per Roberto Pedretti, al quale sono stati confermati i due anni e 6 mesi.

Lo ha deciso la seconda sezione della corte d’Appello di Milano nell’ambito del processo ‘Rimborsopoli’ sulle ‘spese pazze’ al Pirellone. Il collegio (presidente Daniela Polizzi) ha inoltre accettato la richiesta di patteggiamento di di altri 9 politici o ex consiglieri regionali, tra cui l’igienista dentale di Silvio Berlusconi, Nicole Minetti, al tempo rappresentante di Forza Italia, nell’Assemblea lombarda: 1 anno e 1 mese in continuazione con i 2 anni e 10 mesi inflitti per il processo ‘Ruby bis’.

Confermate in appello le condanne inflitta in primo grado di 2 anni e mezzo per Renzo Bossi, 1 anno e 8 mesi per l’attuale capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, e 1 anno e mezzo per l’eurodeputato del Carroccio Angelo Ciocca

I fatti sono avvenuti tra il 2008 e il 2012: ‘gratta e vinci’, cene e banchetti di nozze, cocktail e feste erano stati rimborsati dalla Regione per un totale di oltre 3 milioni di euro, stando a quanto emerso nell’inchiesta coordinata dal pm Paolo Filippini. E poi drink o lunch in locali di lusso, i costi di sigarette, Red Bull e di videogiochi e anche l’acquisto di ‘Mignottocrazia’ il libro di Paolo Guzzanti.

La corte presieduta da Rosa Luisa Polizzi, nei confronti degli imputati che hanno scelto il rito ordinario ha ritoccato al ribasso parecchie delle 39 condanne per intervenuta prescrizione dei reati commessi nel 2008. In un paio di casi ha anche assolto per qualche capo di imputazione e per qualcuno revocate le confische disposte in primo grado.

La pena più alta sono i 4 anni e 2 mesi per l’ex capogruppo della Lega Stefano Galli che risponde sia di peculato sia di truffa in quanto avrebbe fatto ottenere una consulenza da 196mila euro al genero, anche lui tra gli imputati (l’unico a non essere un politico) e si sarebbe fatto pure rimborsare oltre 6mila euro per il banchetto del matrimonio della figlia.

Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

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