• Abbonati
Dopo il caso francese

Obbligo green pass, Fontana: “Non serve”; Carretta: “Necessario contro l’egoismo dei no vax”

Il dibattito politico anche in Lombardia in seguito alla decisione del presidente francese Macron di rendere obbligatoria la vaccinazione per poter accedere ad alcuni servizi: come cinema, caffè e ristoranti

Tutta Europa sta guardando verso la Francia dopo il discorso del 13 luglio del presidente francese Emmanuel Macron che ha dichiarato che sul territorio francese chi non sarà vaccinato non potrà più andare nei caffè, ristoranti, musei e al cinema. Così come salire su aerei e treni.

Obbligatorio, quindi, avere un pass che attesta la vaccinazione: oppure il risultato negativo di un test che non sarà più gratuito. Le prime restrizioni partiranno dal 21 luglio, altre nel mese di agosto. Il personale sanitario, inoltre, che non si sarà completamente vaccinato entro il 15 settembre non potrà più lavorare e non verrà più pagato, ha riferito il ministro della Salute francese.

Risultato? Boom di richieste di vaccinazione in Francia dopo il discorso di Macron. Sono oltre 900mila i francesi che hanno preso appuntamento per il vaccino.

Una decisione forte e decisa che fa discutere. Il dibattito è anche, ovviamente, giunto in Italia spaccando l’opinione pubblica e la politica.

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ad esempio, ha definito la scelta di Macron “raggelante, l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana ed una follia anticostituzionale”. Matteo Renzi di Italia Viva sostiene, invece, di seguire la linea francese sottolineando anche che, per lui, sarebbe necessario estendere l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e scolastico.

Sul tema si sono espressi anche i governatori regionali, come Giovanni Toti della Liguria, che si è definito favorevole se a livello nazionale si opterà per questa linea. Il lombardo Attilio Fontana, invece, ha dichiarato: “In questo momento non ce n’è bisogno, la campagna vaccinale sta andando molto bene. I numeri sono buoni e non siamo assolutamente nelle condizioni di proporre delle misure restrittive, anzi. In questo momento, oltre a non essere possibile in Italia per privacy, in Lombardia non ce ne è bisogno anche perché le adesioni alla nostra campagna sono sopra la media nazionale”.

Immediato il commento del consigliere bergamasco regionale Niccolò Carretta (Azione): “È più facile parlare dalla Lombardia, una tra le regioni con il tasso di somministrazioni più alto d’Italia, ma credo che le parole del Presidente Fontana siano miopi riguardo i prossimi risvolti della pandemia”.

“Ora che la Francia ha fatto il primo passo, con un picco di prenotazioni molto importante, auspico che il Governo faccia quello che chiediamo da alcune settimane. Le persone che hanno accettato questo patto collettivo non possono subire ulteriori chiusure e limitazioni a causa di chi, pur potendo, ha scelto di non vaccinarsi appellandosi alla libertà di scelta. Purtroppo, in questi casi, si confonde la libertà con l’egoismo, ed è tempo che il Governo delinei una strategia per chiarire questo concetto, per evitare scontri sociali molto probabili”, ha concluso Carretta.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI