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I sostegni

Lotta alla povertà e inclusione dei disabili: due nuovi fondi della Fondazione Comunità Bergamasca video

Confcooperative destina 50 mila euro per la lotta alla povertà, "In-Oltre" 18 mila euro per l’inclusione delle persone disabili.

Con la costituzione di due nuovi fondi si rafforza l’impegno di Fondazione Comunità Bergamasca nella lotta alla povertà.

Il primo è il “Fondo Lavoro e solidarietà – Cultura e pratiche di contrasto alla povertà”: 50 mila euro assicurati da Confcooperative Bergamo e CSA (Centro Servizi Aziendali) Coesi, a sostegno di iniziative promosse da enti del terzo settore finalizzate a contrastare la povertà in tutte le sue forme e a favorire il diritto ad un lavoro dignitoso.

Il fondo, patrimoniale, opera a favore di progetti attuati nel territorio della Provincia di Bergamo oppure altrove, ma gestiti o promossi da organizzazioni bergamasche. La Fondazione mette a disposizione le proprie competenze e la propria struttura per dare maggiore efficacia all’obiettivo della donazione.  Al 31 dicembre 2020 i fondi patrimoniali istituiti presso la Fondazione sono 30 (tra i quali il Fondo Atalanta e il Fondo Centro Servizi per il Volontariato), per un patrimonio complessivo di oltre 5 milioni di euro.

Ha, invece, una dotazione iniziale di 18 mila euro messi a disposizione dall’Associazione “In-Oltre Onlus” il fondo corrente “Limite, disabilità e linguaggi dell’arte” che nasce per sostenere progetti che diffondano una cultura inclusiva delle persone con disabilità attraverso i linguaggi dell’arte: musica, danza, teatro, arti plastico-figurative, fotografia.

I fondi correnti, 8 al 31 dicembre 2020, sono costituiti da donazioni finalizzate a progetti specifici che rispondono a bisogni mirati o a emergenze circoscritte.

Al centro del metodo di lavoro dell’associazione “In-Oltre Onlus” sono proprio le potenzialità offerte dai linguaggi dell’arte, perché la persona con disabilità non deve essere ridotta ad un soggetto da assistere, ma ad essa deve essere riconosciuta la possibilità di esprimersi nel linguaggio più opportuno e preferito.

L’attività erogativa dei singoli fondi è disciplinata da un regolamento, concordato con i donatori iniziali per tutelarne la volontà, gli obiettivi e la missione. A scegliere e selezionare le iniziative finanziabili è un Comitato di gestione che per ogni fondo comprende i referenti del fondo stesso, il presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca e rappresentanti di organismi del mondo sociale bergamasco impegnati rispettivamente in interventi di contrasto alla povertà e a favore dell’inclusione delle persone con disabilità.

Il contrasto alla povertà in senso lato, da intendersi non solo come assenza di risorse economiche, ma anche come carenza di risorse educative, culturali, sociali, è tra le priorità dell’impegno della Fondazione per il territorio. Lo dimostra l’istituzione, giusto quest’anno, del Fondo Povertà, nato grazie a una donazione di 100 mila euro da parte di Fondazione Cariplo e con l’impegno di Fondazione Comunità Bergamasca di aggiungerne altri 50 mila entro 6 mesi dalla costituzione del fondo.

Obiettivo raggiunto grazie ad un’ulteriore donazione di 35 mila euro da parte di Confcooperative Bergamo e CSA Coesi, di 10 mila euro da parte di Lactis e di 5 mila euro da Fondazione FACES. Il Fondo povertà della Fondazione della Comunità Bergamasca parte, dunque, con 150 mila euro che saranno investiti nel contrasto della povertà sul territorio provinciale.

Osvaldo Ranica, Presidente Fondazione Comunità Bergamasca: “Siamo particolarmente orgogliosi della costituzione di questi due fondi perché testimoniano la fiducia riposta nel nostro ruolo, nella nostra gestione, capacità di fare rete, essere volano di sviluppo e, al contempo, antenne del territorio. La Fondazione ha strumenti, competenze, sensibilità, metodi per amplificare l’impatto sociale prodotto da buoni progetti per la comunità ed è soggetto riconosciuto nel territorio per la sua affidabilità. Abbiamo il compito di amministrare i fondi, farli crescere anche promuovendo raccolte fondi e investire in iniziative capaci di raggiungere gli obiettivi che i donatori, insieme a noi, si sono dati con la costituzione del fondo; nel farlo, offriamo le garanzie proprie di una fondazione di comunità, quale è la nostra: trasparenza, competenza ed efficacia. Saremo oggettivi nella valutazione di progetti ed interventi, metteremo in campo tutte le nostre abilità e sensibilità per sostenere i partner nella scelta dei migliori progetti. Soprattutto, saremo uno spazio di dialogo e confronto, di incontro di saperi trasversali, perché siamo convinti che dalla condivisione possano nascere risposte più efficaci per i bisogni della comunità. Non meno importante il fatto che, con un’ulteriore donazione di 35 mila euro, Confcooperative e CSA Coesi ci hanno consentito, insieme a Lactis e Fondazione Faces, di centrare l’obiettivo fissato al 30 giugno, per il varo del Fondo Povertà della nostra Fondazione”.

Massimo Monzani, Presidente CSA Coesi: “Il Centro Servizi Aziendali Coesi attualmente fornisce servizi a 270 realtà del territorio e oltre. Quindi, come qualsiasi impresa, siamo vocati ad operare con la preoccupazione di costruire servizi di alto profilo professionale e, nel contempo, a generare valore. Valore che si traduce anche in creazione di posti di lavoro, di opportunità di formazione e cultura, ma pure capacità di realizzare ricchezza, patrimonio, disponibilità che, poi, andranno riversate nelle nostre comunità nel rispetto dei vincoli propri di tutte le imprese sociali.

L’iniziativa di quest’oggi, in naturale compagnia ed immediata sinergia con Confcooperative Bergamo, è espressione della fiducia che COESI ripone nella Fondazione della Comunità Bergamasca quale realtà che ha gli strumenti, le competenze, le sensibilità e l’affidabilità per essere efficace strumento di sviluppo di progetti utili alle genti che vivono, con più fatica, nella terra di Bergamo. La costituzione di questo fondo è importante, perché segna la nascita di un’alleanza per combattere la povertà sul territorio, perché dà una speranza a chi vive in povertà e perché lo fa investendo sul lavoro, che è la dignità della persona”.

Lucio Moioli, Segretario Generale Confcooperative: “Confcooperative Bergamo rappresenta 140 cooperative sociali che danno lavoro a 8 mila persone e che sviluppano progetti importanti nel campo del welfare, del diritto al lavoro per le fasce fragili, della cultura, progetti che in molti casi hanno trovato attenzione e sostegno nella Fondazione della Comunità Bergamasca.

L’esperienza della pandemia e la necessità di evitare il rischio di un indebolimento della coesione della nostra società ci hanno convinto che andava rafforzata ulteriormente la capacità di fare rete.

Così, vista l’autorevolezza e il riconoscimento acquisiti negli anni dalla Fondazione, abbiamo pensato di costituire un fondo insieme al nostro Centro Servizi CSA Coesi orientandolo a temi cari alla cultura cooperativa quali il lavoro e la solidarietà come strategie di contrasto alla povertà e, insieme, con un’ulteriore donazione di 35 mila euro – stanziandone quindi, in totale, 85 mila – , abbiamo contribuito all’avvio del Fondo povertà della Fondazione Comunità Bergamasca, uno strumento che riteniamo davvero importante per intercettare i bisogni del territorio, soprattutto delle fasce fragili della popolazione, sperimentare soluzioni innovative, contribuire alla nascita di qualche impresa a vocazione sociale”.

Renato Bresciani, Consigliere Associazione In-Oltre: “L’associazione In-Oltre Onlus nasce nel 2004, grazie all’azione dell’ASL di Bergamo, e di alcuni genitori di persone con disabilità, cui si sono affiancati l’Amministrazione Provinciale di Bergamo, il Comune di Bergamo, l’Università degli studi di Bergamo, l’associazione Diakonia della Caritas, alcune associazioni dell’area disabilità.

Nei primi cinque anni di vita l’Associazione ha sostenuto la realizzazione di numerosi laboratori teatrali e musicali che hanno trovato una rappresentazione pubblica grazie ad uno specifico festival declinato sotto il titolo “Non voglio perdere la maraviglia: Arti e Disabilità”. l’arte come forma di narrazione delle storie dei singoli utenti, come occasione di inclusione sociale e come strumento di valorizzazione delle differenze.

Dopo sedici anni di vita l’Associazione ritiene di avere raggiunto il proprio obiettivo e di avere quindi esaurito il compito per il quale era stata promossa dai fondatori.

Con la proposta di costituire, presso la Fondazione di Comunità Bergamasca, un fondo di 18 mila euro, dedicato alla realizzazione di progetti che, attraverso l’arte affrontano i temi del limite e delle disabilità, l’Associazione chiude il proprio mandato rilanciando ad un livello più altro la sfida dell’arte intesa come occasione di inclusione sociale. Il superamento dei limiti non riguarda più solamente le persone con disabilità ma è ormai diventato un aspetto che attraversa la vita di tutte le persone”.

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