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L'intervista

Le sfide della transizione ecologica secondo Edo Ronchi: “A Bergamo vedo aziende pronte e serie”

L'ex ministro dell'Ambiente: "Molte realtà stanno facendo le cose seriamente. Penso alla Montello che è un esempio internazionale del riciclo. Tante altre, invece, citano la questione ambientale solo per marketing"

Quando il libro scritto dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi La sfida della transazione ecologica – edito Piemme – usciva nelle librerie italiane, il Governo guidato da Mario Draghi stava inviando alla Commissione Europea la stesura definitiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dove le risorse per la “transizione ecologica” rappresentavano la fetta più consistente della spesa (69 miliardi sui 221 previsti).

Il lavoro di Ronchi, oggi presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, sembrava arrivare giusto a proposito, “un appello ad attivarsi per una politica e un’economia completamente nuove: non basta cambiare i comportamenti individuali, dobbiamo cambiare un intero sistema sociale”.

Ma quali sono le sfide da affrontare per avviare realmente una transizione ecologica, si chiede l’autore nella presentazione del volume, con il quale tenta di dare le risposte giuste a queste sfide. Che individua nella neutralità climatica al 2050; nella rivoluzione energetica, dai fossili alle rinnovabili; nella green economy, circolare e decarbonizzata; nella gestione circolare dei rifiuti; nella transizione alle green city.

“Il tema, appena dopo la pandemia, è ormai sull’agenda della politica europea – ci spiega Ronchi -. Il primo passo è arrivato anche dall’Italia: l’impegno di risorse è consistente ma voglio vedere l’attuazione finale. Avendo un’esperienza passata con l’utilizzo dei fondi europei, la sospensione del giudizio è quasi d’obbligo”.

Sulla nascita del Ministero della Transizione ecologica in Italia si fece anche dell’ironia: “Ma quelli c’erano già in Francia e in Spagna, paesi di un certo peso. Bene che sia stato istituito anche in Italia, ma che la transizione ecologica sia un pilastro di NextGeneretaionEU è un altro conto. Per questo dico che il mio giudizio è sospeso, per ora”.

“Attuare la transizione ecologia non è possibile con l’attuale economia, perché troppo legata al consumo di certe risorse. Lo dicono gli scienziati. Dobbiamo passare da un modello di economia lineare, che distrugge il clima, a un’economia decarbonizzata basata sulle rinnovabili e sul modello circolare che promuove il riutilizzo dei materiali. Senza questo cambiamento – sottolinea l’ex ministro dell’Ambiente – le parole restano aria”.

Edo Ronchi

“Le aziende? Basta guardarsi in giro, c’è chi è pronto e sta facendo le cose molto seriamente. Penso alla Montello – spiega Ronchi – che è un esempio internazionale del riciclo. Ma ce ne sono anche altre di realtà di cui possiamo dire solo belle parole. Si gioca comunque tanto anche sull’immagine, le aziende hanno capito che un prodotto venduto come ‘green’ fa molta più gola sul mercato. I consumatori devono essere molto informati e avere capacità critica: non si facciano imbrogliare da chi tutela l’ambiente solo per marketing”.

Sui cambiamenti climatici i primi attori della protesta sono i giovanissimi: “E lo capisco bene, perché quando i bambini nati nel 2021 avranno 30 anni, se oggi non cambiamo i nostri modelli di consumo, il pianeta che abiteranno sarà molto diverso e peggiore di quello di oggi. Non parliamo di cento ma di trent’anni: è terribile. Ora, è molto importante che questi giovani siano quelli più preoccupati. Il futuro è loro, ma tocca a noi lasciare un pianeta ancora vivibile”.

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