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Di castel rozzone

Col bambù alimentare mamma e figlia bergamasche in pista per un prestigioso premio

Con una piantagione a Treviglio Carmen Ferri, la mamma, e le figlie Cinzia e Marianna Ziliati sono candidate al premio Danila Bragantini

Con una piantagione di bambù Carmen Ferri, la mamma, e le figlie Cinzia e Marianna Ziliati di Castel Rozzone sono candidate al premio Danila Bragantini, imprenditrice veneta del settore ortofrutticolo. Il riconoscimento è dedicato alle idee innovative ed originali per il settore ortofrutta, presentate da donne della filiera produttiva, dal vivaio alla distribuzione.

L’iniziativa dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta, giunta ormai alla sua terza edizione, ha più che raddoppiato il numero delle candidate con 16 proposte di donne provenienti da tutto il territorio nazionale.

Altrettante sono le idee innovative presentate, tutte caratterizzate da una comune visione originale e ambiziosa, spaziando da nuove proposte in fatto di tecnologia e packaging, a progetti creativi, fino a originali format di comunicazione per il settore.

A capo dell’azienda agricola bergamasca, candidata al premio, si trovano Carmen come amministratrice, Abramo, braccio operativo che gestisce le coltivazioni e le figlie di Carmen, Cinzia e Marianna, sommelier e cuoca, che sono la testa e l’innovazione. A Treviglio coltivano tre ettari di terra con oltre duemila piante di bambù e venti diverse varietà. “Di comprovata esperienza nel settore enogastronomico, hanno presentato Bambù Alimentare, un progetto nato con la speranza di ampliare la piantagione e poter vivere di agricoltura, nonché di creare nel bambuseto un allevamento di galline e capre, foraggiate con le foglie di bambù, per ottenere latte e uova dalle qualità organolettiche uniche”.

“La scelta insolita del bambù -si legge sulla pagina dell’azienda agricola- deriva da uno dei viaggi delle ragazze che andarono in Cina per motivi di lavoro e lì vennero a contatto con la cultura millenaria cinese ed il Bambù. Una volta tornate in Italia Cinzia e Marianna hanno preso il terreno di famiglia incolto da anni e insieme al nonno Abramo, padre di Carmen, che era un vivaista, hanno deciso di coltivare bambù. Non si tratta della varietà commerciale Moso, il bambù gigante; le varietà da loro coltivate sono prettamente ad uso alimentare: la Varietà Iridescens per germogli, e la Varietà Sasa per la cosmetica, tisane e foglie commestibili”.

“La forte adesione al Premio Bragantini 2021 dedicato alle donne del settore – ha dichiarato Alessandra Ravaioli presidente dell’Associazione– è un segnale importante di vitalità e resilienza. Le sedici candidature mettono in evidenza il potenziale di crescita della filiera su tutti i fronti con un filo conduttore che accomuna tutte le proposte e che tocca la comunicazione. L’innovazione del settore, sia essa di prodotto, di processo, di funzione d’uso o di organizzazione deve necessariamente raggiungere un target ampio di utenti per rendere sempre più percepibile anche ai non addetti ai lavori quello che sta dietro la filiera dell’ortofrutta”.

Le candidate sono state votate dalle associate fino al 30 giugno scorso e la vincitrice sarà premiata in occasione dell’evento I Protagonisti dell’Ortofrutta italiana, promosso dal Corriere Ortofrutticolo insieme a Fruitimprese, Cso Italy, Italia Ortofrutta Unione Nazionale, Italmercati e Confagricoltura, in programma a Bari il 16 luglio.

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