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La lanterna magica di guido

“Spiral: l’eredità di Saw”: il nono, sanguinoso e deludente film della saga dell’Enigmista

Il detective Banks deve investigare sul un caso di un killer che uccide poliziotti con metodi simili a quelli impiegati da Jigsaw.

Titolo: Spiral: l’eredità di Saw
Regia: Darren Lynn Bousman
Durata: 93’
Genere: Horror, thriller, poliziesco
Interpreti: Chris Rock, Max Minghella, Marisol Nichols, Samuel L. Jackson, Dan Petronijevic
Programmazione: Cinema
Valutazione IMDB: 5.3/10

Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) è un giovane detective zelante e dedito al lavoro che però, ahilui, è inviso alla maggior parte del dipartimento perché tempo prima ha denunciato un collega coinvolto in un caso di corruzione facendolo arrestare. “Zeke” non è però il solo della famiglia Banks ad avere un ruolo di prim’ordine nelle forze dell’ordine visto che il padre Marcus (Samuel L. Jackson) è stato un celebre poliziotto, ora in pensione, e tra i due non intercorre un rapporto idilliaco, tanto per usare un eufemismo.

Ezekiel è però costretto a mettere da parte il passato quando un serial killer compare trascinandolo in un folle gioco in cui in palio c’è la vita di vari colleghi sospettati di aver intascato più del dovuto in modo poco lecito, ricreando una sorta di punizione secondo la legge del contrappasso, ricordando per troppi versi i metodi del celebre Jigsaw.

Nono film della saga di “Saw l’enigmista” e reboot distaccato dagli eventi principali, “Spiral” è un thriller horror dai toni splatter che si posiziona all’interno della parabola di qualità calante che le pellicole a tema Jigsaw stanno assumendo da svariati capitoli. Dopo aver diretto con discreto successo i lungometraggi dell’Enigmista da 2 a 4, Darren Lynn Bousman torna a dirigere una storia che, pur proponendosi come un qualcosa di completamente estraneo alla saga canonica, risente ancora troppo degli echi di un Jigsaw ormai utilizzato all’eccesso e reso poco più che una macchietta sbiadita.
Va ricordato, infatti, che l’Enigmista è spirato alla fine del terzo capitolo, eppure dopo anni e anni (e ben 6 lungometraggi a tema realizzati in seguito) gli spettatori sono ancora costretti a vedere storie su storie sempre meno ispirate in cui l’attrazione principale è diventata il sangue e lo splatter; per non dire l’unica. A un titolo horror di questo tipo non è certo richiesto un significato filosofica dai risvolti profondissimi, ma se quel poco di morale che l’agire di Saw aveva in passato viene sostituito da una gara a chi inventa la trappola più truce e truculenta, condendo il tutto con una trama scontata fin dalle prime battute, è facile capire che qualcosa è andato storto. A salvare il salvabile pensa un cast di attori guidato da Chris Rock, anche sceneggiatore del film, e dall’eterno Samuel L. Jackson che però, per quanto fenomenale, non rende certo più godibile una storia in cui il “Voglio fare un gioco con te” suona sempre più come una cantilena arrivata alla sua fine naturale.

spiral: l'eredità di saw

Battuta migliore: “Salve detective Banks, lei lo sa dove sono i suoi agenti?”

 

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