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Alla fara

Bergamo, calci e pugni a un coetaneo: 20enne arrestato per aggressione omofoba

Alla base dell'aggressione ci sarebbe la discriminazione sessuale: l'episodio si è verificato alla Fara

È stato arrestato venerdì 2 luglio, nel centro di Bergamo, un 20enne che due settimane prima si era reso protagonista di un’aggressione a un coetaneo che, secondo le forze dell’ordine, ha come movente la discriminazione sessuale.

Il ragazzo pestato – minorenne – avrebbe avuto la “colpa” di essersi scambiato delle effusioni col fidanzato in pubblico in città alta.

Tutto è iniziato dalla denuncia per aggressione e tentata rapina presentata dalla vittima due settimane prima dell’arresto del 20enne. Il fattaccio è avvenuto nel piazzale della Fara: mentre il minorenne si trovava in compagnia del fidanzato e di un gruppo di amici sarebbe stato aggredito improvvisamente con calci e pugni, che l’hanno portato alla perdita dei sensi.

Le immediate indagini condotte dai militari della sezione operativa dei carabinieri di Bergamo hanno consentito di ricostruire la delicata e grave vicenda. Il giovane coinvolto, mentre passava un normale sabato sera in città alta, così come altre centinaia di ragazzi, è stato notato dall’aggressore mentre era intento a scambiarsi effusioni con un altro ragazzo e, per questo motivo, è stato colpito violentemente al volto con un pugno. A causa della violenta aggressione la vittima è poi caduta a terra e ha perso i sensi, riuscendo solo a stringere tra le mani il contenuto delle tasche dei pantaloni per evitare che gli venisse portato via.

Solo le urla degli amici della persona aggredita hanno costretto l’aggressore ed altre persone vicine a scappare via.

La vittima è stata portata al pronto soccorso per le cure del caso, a seguito delle quali è stato dimesso con una prognosi di sei giorni per contusioni al cranio.

Dopo aver accertato cosa fosse accaduto, i carabinieri hanno dunque denunciato l’autore del fatto per lesioni aggravate e tentata rapina. Quest’ultimo, già gravato da diversi precedenti nonostante la giovane età, era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma per un altro procedimento per reati contro il patrimonio.

Ora il 20enne si trova in carcere, a Bergamo.

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