• Abbonati
Bergamo

Presidio davanti alla Prefettura: “No allo sblocco degli sfratti”

I numeri sono allarmanti e di sicuro si va incontro a un periodo complesso e delicato, nonostante il patrimonio immobiliare non sia indifferente.

Quasi 3000 le richieste di sfratto per oltre 10.000 persone che da domani potrebbero trovarsi per strada. Il blocco degli sfratti, così come deciso dal Governo, infatti, potrebbe portare i proprietari degli alloggi, o le banche presso le quali pendono i mutui che non possono essere onorati, a richiedere il rilascio dell’alloggio.

“In tutto questo tempo – sottolineano i sindacalisti degli affittuari di Cgil, Cisl e Uil – il Comune di Bergamo e gli altri comuni della provincia non hanno predisposto alcun piano serio d’intervento. Le assegnazioni di case popolari continuano ad essere insufficienti, mentre rimangono centinaia di alloggi sfitti, le accoglienze provvisorie sono in numero talmente insufficiente e ad aggi comunque non ancora operative, con un ritardo di applicazione non giustificabile e con tempistiche non coerenti con le date di effettiva esecuzione degli sfratti”.

I numeri sono allarmanti e di sicuro si va incontro a un periodo complesso e delicato, nonostante il patrimonio immobiliare non sia indifferente. Con le nuove regole regionali, tuttavia, solo il 20% delle assegnazioni possono andare agli indigenti che, con il modello precedente, rappresentavano il 40-50%. In questo quadro, c’è poi un aspetto da non sottovalutare: nonostante ci siano migliaia di alloggi non utilizzati sul mercato privato, gli stranieri faticano a trovare casa pur avendo redditi che consentirebbero di pagare l’affitto.

Sicet Cisl, Sunia Cgil e Uniat Uil hanno organizzato un presidio mercoledì 30 giugno davanti alla sede della Prefettura.

“Alle migliaia di sfratti che si sbloccheranno – continuano Roberto Bertola e Luisella Gagni – si aggiungono a quelli non bloccati e riferiti alla scadenza contrattuale, alla difficoltà degli inquilini a pagare il canone di locazione, le spese per le utenze dovute alla caduta di reddito conseguenza delle difficoltà lavorative con la prospettiva dello sblocco dei licenziamenti. I contributi stanziati sono risultati insufficienti, complicati da una procedura di erogazione farraginosa e comunque legata dall’accettazione del proprietario. Per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente, con il rischio di gravi tensioni sociali, i Sindacati degli Inquilini chiedono a tutte le istituzioni di farsi carico del problema degli sfratti nelle rispettive competenze, stabilendo meccanismi di graduazione degli sfratti, che garantiscano alle famiglie sfrattate il passaggio da casa a casa o accoglienza transitorie dignitose.
In mancanza di tale meccanismo di graduazione, gli sfratti non devono essere sbloccati: non si possono lasciare sulla strada famiglie e cittadini”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI