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La decisione

Bergamo non darà la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki

A differenza di Bologna, Milano, Bari, Firenze....

Bergamo non darà la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, il giovane ricercatore di 30 anni dell’Università di Bologna, in carcere in Egitto dal febbraio 2020.

Questa è la decisione che è stata presa nel corso della seduta del consiglio comunale bergamasco di martedì 29 giugno. La proposta della cittadinanza era stata presentata da tutti i consiglieri di maggioranza, con prima firma della consigliera del Pd Romina Russo. 

“Numerose città si sono attivate e si stanno attivando per conferire la cittadinanza onoraria al ragazzo egiziano – si legge nel testo – A partire da Bologna, la città in cui Patrick Zaki vive e studia, numerose iniziative pubbliche a favore della sua liberazione sono state organizzate da associazioni e singoli cittadini. Con deliberazione dell’11 gennaio 2021, il Consiglio Comunale di Bologna ha deliberato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria di Bologna a Patrick Zaki”.

E, ancora “il Comune di Milano (delibera dellO dicembre 2020, votata all’unanimità), il Comune di Firenze (mozione del 1 marzo 2021, votata all’unanimità), il Consiglio Comunale del Comune di Bari (delibera del 5 agosto 2020, votata all’unanimità), il Comune di Rimini (ordine del giorno del 6 aprile 2021, votato all’unanimità), il Comune di Ferrara (ordine del giorno del 29 marzo 2021, votato all’unanimità), il Comune di Napoli, Imola, Messina e così tanti altri Comuni italiani hanno avviato l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria aderendo anche alla campagna 100 città per Zaki”.

Spiegando che “l’obiettivo di queste iniziative è poter tutelare meglio Patrick, nel momento in cui diventasse cittadino italiano. Il 14 aprile 2021, il Senato ha approvato un ordine del giorno finalizzata a conferire la cittadinanza italiana a Patrick Zaki con 208 voti favorevoli, nessun contrario e 33
astenuti”.

Bergamo, però, non si unirà.

“Sono a favore di tutti i punti espressi nell’ordine del giorno nel chiedere che il Governo italiano, sulla scorta della mozione approvata dal Senato,
conferisca la cittadinanza italiana per meriti speciali a Patrick Zaki e di impegnarsi in tutte le sedi istituzionali opportune affinché si attivi o per Il rilascio di Zaki, ma mi oppongo alla concessione della cittadinanza onoraria del Comune di Bergamo perché rimango fedele alla mia posizione di non dare questo titolo a chi non ha una storia legata a Bergamo”, ha dichiarato Danilo Minuti di Bergamo Ideale.

Seguito a ruota dal leghista Giacomo Stucchi e da Andrea Tremaglia di Fratelli d’Italia.

“Avevamo anche noi delle perplessità – ha dichiarato Ezio Deligios della Lista Gori – ma come ci siamo trovati uniti all’unanimità nel conferire la cittadinanza onoraria al milite ignoro, anche in questo caso dovremmo essere tutti concordi. Quindi, se la minoranza non vuole accettare questo titolo, ma la restante parte del documento sì, possiamo pensare a modificare il testo”.

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E così è stato. Nonostante i consiglieri di maggioranza Francesca Riccardi (PD) e Simone Paganoni (Patto per Bergamo) abbiano sottolineato la responsabilità politica del Comune nei confronti di Patrick dimostrabile, anche, con il conferimento, e l’importanza di non restare “ignavi di fronte alla storia”, dopo una breve sospensione del consiglio, il testo dell’ordine del giorno è stato modificato.

Chiedendo, quindi, “solo” di farsi parte attiva con il Governo italiano per conferire la cittadinanza italiana e per l’attivazione di  iniziative sul territorio volte a sensibilizzare la cittadinanza, ma eliminando la parte dedicata alla richiesta del conferimento della cittadinanza onoraria.

“Ne abbiamo discusso e io stesso avevo chiesto di fare un piccolo ‘strappo’ per portare avanti questo conferimento, ma credo che abbia un importante valore politico far passare questo ordine del giorno all’unanimità, quindi, visto che è l’unico modo, eliminiamo la richiesta della cittadinanza onoraria”, ha concluso Deligios.

“Sarebbe stato molto bello concedergli questa cittadinanza, ma è giusto dimostrare di essere compatti. Dispiace, però, che, ancora una volta, risulta difficile in questo consiglio comunale parlare di diritti umani”, ha commentato la consigliera del Pd Oriana Ruzzini.

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