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Si decide mercoledì

Verso lo stop al blocco dei licenziamenti, tranne per il tessile

La decisione arriva dalla cabina di regia di Palazzo Chigi presieduta martedì pomeriggio da Mario Draghi

Tessile e settori collegati (calzaturiero, moda) mantengono il blocco dei licenziamenti, il resto dell’industria manifatturiera e l’edilizia no. La decisione arriva dalla cabina di regia di Palazzo Chigi presieduta martedì pomeriggio da Mario Draghi, alla quale hanno partecipato i ministri Brunetta, Orlando, Giorgetti, Speranza, Bonetti, Franco, Patuanelli. E i capidelegazione dei partiti. Contestualmente le aziende di quei settori potranno fruire della cig gratuita.

L’obiettivo della riunione era trovare una mediazione, così da portare mercoledì 30 sul tavolo del Consiglio dei ministri un nuovo decreto legge “ponte” (l’approvazione del decreto Sostegni bis, prevista nella seconda metà di luglio, avrebbe richiesto troppo tempo considerando la scadenza del primo del mese).

Verso un consiglio dei ministri il 30 giugno, dunque, proprio il giorno in cui scadrà il blocco generalizzato. Una decisione che maturerà in un contesto caratterizzato dal pressing dei sindacati, sostenuto da alcuni partiti della maggioranza, contro blocchi limitati. Nel fine settimana sono scesi in piazza, mettendo in evidenza che lo sblocco dei licenziamenti potrebbe innescare una “bomba sociale”. Un rischio, ha riconosciuto il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) che lavora ad ampliare i settori nei confronti dei quali allungare il blocco.

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