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Giornata mondiale contro abuso e traffico

Boom di eroina tra i bergamaschi: 1 su 300 la consuma ogni giorno

I dati della sesta campagna di monitoraggio del consumo di stupefacenti basato sull’analisi delle acque fognarie promossa dall’Aga di Pontirolo

Il Covid 19 e le relative restrizioni non hanno fermato anzi hanno aggravato il consumo di droghe nella Bergamasca dove, in media, a persona, si assume più droga che a Milano: quello di cannabis e cocaina è rimasto sugli alti livelli del 2019, è invece notevolmente aumentato quello di eroina. E’ questo il risultato della sesta campagna di monitoraggio del consumo delle sostanze stupefacenti basato sull’analisi delle acque fognarie promossa dall’Aga (Associazione genitori antidroga) di Pontirolo, in collaborazione con l’istituto farmacologico Mario Negri di Milano.

I dati sono stati presentati in occasione della “Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga”. Nella campagna di monitoraggio effettuata nel 2019 erano emersi consumi quotidiani di 89,17 dosi di cannabis ogni mille abitanti (in aumento del 76,9% rispetto al 2017) e 27,21  dosi di cocaina (in aumento del 57,2%). Calcolando che lo studio effettuato dal Mario Negri prende in considerazione un campione di popolazione di circa 95mila abitanti (statisticamente molto importante e quindi proiettabile su tutto il territorio orobico dove vivono più di un milione di persone) significa che in Bergamasca ogni giorno 1 persona su 10 assume cannabis e una su 40 cocaina.

“Focalizzando l’attenzione sulle sostanze maggiormente utilizzate, cannabis e cocaina – spiegano i ricercatori dell’istituto farmacologico di Milano Sara Castiglioni e Ettore Zuccato per quanto riguarda il 2021 –  il trend di crescita precedentemente descritto nel 2019 sembrerebbe essersi concluso. I consumi, pur in leggera decrescita (-10/15%) sembrano comunque permanere a livelli elevati, nettamente superiori a quelli riscontrati in altre città ad esempio a Milano”.

Per quanto riguarda la cocaina si è passati a 23,35 dosi ogni mille abitanti; per la cannabis a 81,16. Una spiacevole sorpresa è invece l’aumento registrato per i consumi dell’eroina che nel 2019 erano risultati pari a 1,95 dosi al giorno per ogni mille abitanti, nel 2021 sono passati a 3,25: una persona ogni 300 quindi in Bergamasca ogni giorno assume questa sostanza. “I consumi di eroina che risultavano stabili negli ultimi anni – è quando evidenziato dai ricercatori del Mario Negri – sono invece significativamente aumentati rispetto al 2019 (più 60%) e anche in questo caso risultano di molto superiori a quelli riscontrati a Milano”.

Amaro è stato il commento del presidente dell’Aga Enrico Coppola: “Nonostante le limitazioni dell’emergenza pandemica -sostiene- non è cambiato nulla: i consumi di droga si sono mantenuti stabili su valori altissimi. E c’è la conferma del ritorno dell’eroina che solitamente, essendo una sostanza che conferisce particolare benessere, si inserisce in contesti di disagio come quello che nell’ultimo anno e mezzo ha causato il Covid. Viste le persone che, dopo il lockdown del 2020, hanno ripreso a rivolgersi ai nostri servizi, temevamo di trovarci di fronte a una situazione ancora molto problematica: ora ne abbiamo avuto la conferma”.

Che fare quindi? La risposta di Coppola è chiara: “I servizi contro le dipendenze del privato sociale devono uscire di più sul territorio. Soprattutto le comunità educative che recuperano le persone con gravi disturbi da droga attraverso le relazioni, hanno un’esperienza in questo campo che tutto il mondo ci invidia. Dobbiamo quindi avere la possibilità, supportati anche dalle istituzioni, di fare prevenzione fuori dalle nostre strutture: potremmo dare un contributo affinché le comunità locali diventino anche comunità educanti”.

Durante la presentazione dei dati è intervenuta anche l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti che ha confermato l’influenza negativa avuta dal Covid sul consumo di sostanze stupefacenti:  “Quanto abbiamo vissuto – le sue parole- ha creato un grande disagio che si è purtroppo tradotto nell’aumento delle dipendenze dalle sostanze più varie”. E quello che a suo avviso preoccupa di più “è l’abbassamento dell’età di chi assume droga per la prima volta”. Da qui l’importanza della prevenzione “in particolare la “peer education” ossia quella svolta da chi è passato dall’esperienza della dipendenza da sostanze stupefacenti riuscendone a uscirne oltre che quella degli educatori e operatori che lavorano nelle comunità e anche dei genitori che hanno avuto figli con problemi di droga: è su questo fronte che dobbiamo fare molto di più”.

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