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Lavoro

Poste Italiane, rinnovato il contratto nazionale: aumento mensile di 110 euro

L’accordo prevede un aumento complessivo medio mensile di 110 euro pro capite e il pagamento di una tantum per il recupero del biennio 2020-2021.

È stato siglato, nella serata di mercoledì 23 giugno, con tutte le Organizzazioni sindacali il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro per il personale non dirigente del gruppo Poste Italiane, valido fino al 31 dicembre 2023.

L’accordo prevede un aumento complessivo medio mensile di 110 euro pro capite e il pagamento di una tantum per il recupero del biennio 2020-2021.

È stato confermato inoltre il piano di assistenza sanitaria integrativa per tutti i dipendenti ed è stato rivisto il sistema delle relazioni industriali, alla luce dei processi di digitalizzazione in atto, con particolare attenzione alle prestazioni effettuate in modalità agile. L’intesa, raggiunta dopo un confronto responsabile e costruttivo fra l’Azienda e le Organizzazioni sindacali pone, nell’anno segnato dalla pandemia, solide basi per affrontare le nuove sfide del mercato.

L’accordo tra le parti rafforza, in un momento di profonda trasformazione del mondo del lavoro, l’attenzione alla difesa dei diritti dei lavoratori, alla loro sicurezza e alla stabilità economica.

SLC CGIL: “ACCORDO MIGLIORATIVO, GIUSTO RICONOSCIMENTO”

“Dopo una lunga trattativa, che l’emergenza Covid 19 non ha certo reso più facile, si è arrivati a firmare il Contratto collettivo nazionale per i lavoratori di Poste Italiane – commenta Marisa Adobati, Slc CgilBergamo – con importanti conferme rispetto all’accordo precedente, e a introdurre diversi miglioramenti. Tra gli altri, siamo riusciti a scongiurare il tentativo da parte dell’azienda di mettere mano al periodo di malattia garantito, che è invece stato conservato. Questo contrato è una giusta risposta alle attese di lavoratori che, anche nel periodo più duro della pandemia, hanno sempre lavorato in prima linea, sia agli sportelli che casa per casa”.

Molte le novità del contratto. Sul fronte normativo, oltre a respingere i tentativi di arretramento su istituti fondamentali, si è riusciti ad apportare integrazioni importanti in tema di: rapporto di lavoro Part Time, considerato il ricorso sempre più frequente a tale modalità; in materia di Contratti a Tempo Determinato, valutate adeguatamente gli ingenti flussi di giovani che accedono ogni anno a tale formula assunzionale. Sancito inoltre il principio della buona occupazione, a sostegno delle politiche di stabilizzazione del lavoro precario.

Sono stati recepiti gli accordi aziendali sul Lavoro Agile, consapevoli degli oramai indubbi vantaggi ad esso correlati, focalizzando linee di sviluppo anche in prospettiva dell’uscita dalla crisi pandemica e alla conseguente cessazione della decretazione d’urgenza del Governo.

Novità importanti sono state introdotte in tema di ferie (fruizione frazionata delle stesse), di trasferimenti (riduzione delle distanze per i trasferimenti involontari), di festivi (migliorata la parte economica connessa alla doppia coincidenza).

Con estrema determinazione sono stati mantenuti inalterati i trattamenti previsti in caso di malattia, nonostante i ripetuti tentativi di revisione in peius del comporto e di introduzione dell’istituto della carenza (non remunerazione dei primi tre giorni di malattia di ogni singolo evento). Incrementato il novero delle gravi patologie, in riferimento alle quali l’attuale normativa rafforza l’impianto delle tutele.

Respinta la volontà aziendale di mettere mano al Codice Disciplinare, scongiurando ulteriori irrigidimenti sul fronte dei controlli e del contenzioso disciplinare.

Difese le tutele sindacali, conferendo maggiore ruolo alla contrattazione territoriale, garantendo, altresì, i diritti di rappresentanza a quei numerosi lavoratori che prestano la propria attività in modalità da remoto (Smart working).

Sul fronte del Welfare, pur ribadendo l’indubbia validità del Fondo Sanitario, non è stato possibile perseguire l’obiettivo della rivalutazione dei piani sanitari vigenti in virtù della scelta condivisa di riversare la quasi totalità degli incrementi salariali sui minimi tabellari.

Significativi i risultati ottenuti sulla parte economica. Definitivo un emolumento di 1700 euro, da liquidare in un’unica soluzione con le competenze del prossimo mese di luglio. La cifra verrà così ripartita:
• 900 euro a titolo di vacanza contrattuale relativa all’anno 2020;
• 800 euro quale anticipazione sui miglioramenti contrattuali relativi dell’anno 2021. Pattuito altresì un incremento mensile di 110 euro (48 euro da luglio 2022 e 42 euro da luglio 2023), di cui 90 euro riversati sui minimi tabellari e 20 euro (10 nel 2022 e 10 nel 2023) sui ticket restaurant. Un risultato di indubbio valore se si considera che il riferimento al criterio dell’IPCA (tasso inflattivo), così come nelle iniziali intenzioni della parte aziendale, avrebbe dimezzato l’importo dei 110 euro.

UGL: “TRAGUARDO IMPORTANTE”

“Il rinnovo del CCNL per i lavoratori del Gruppo Poste Italiane, valido per il triennio 2021-2023, rappresenta un importante traguardo sul piano delle garanzie per i lavoratori. Dopo mesi di intenso confronto si è arrivati ad un Contratto di categoria che valutiamo di indubbio valore. Si è mantenuto intatto l’intero impianto normativo, già riconosciuto tra i più avanzati e completi nell’ambito del Sistema di Relazioni Industriali del Paese, implementandolo di ulteriori avanzamenti, unitamente all’acquisizione di una parte economica di significativo rilievo. Sul fronte normativo, oltre a respingere i tentativi di arretramento su istituti fondamentali, si è riusciti ad apportare integrazioni importanti in tema di rapporto di lavoro Part Time e Contratti a Tempo Determinato. Sono stati recepiti, peraltro, gli accordi aziendali sul Lavoro Agile e sono state introdotte novità importanti in tema di ferie, di trasferimenti e di festivi. Finalmente oggi vengono riconosciute tutele adeguate ad una categoria di lavoratori che ha svolto un compito fondamentale in particolare durante il periodo della pandemia”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Salvatore Muscarella, Segretario Nazionale della Federazione UGL Comunicazioni, in merito al rinnovo del CCNL per i lavoratori del Gruppo Poste Italiane.

CISL, PEPE: “GIUSTA CONCLUSIONE DI UN PERCORSO COMPLESSO”

La Segretaria SLP di Bergamo Rossana Pepe, in rappresentanza dell’intera Segreteria e di tutti i lavoratori aderenti alla sigla, annuncia con viva soddisfazione la firma del rinnovo del CCNL per il personale non dirigente di Poste Italiane e delle Aziende del gruppo, avvenuta il data 23 giugno 2021.
Il rinnovo rappresenta la giusta conclusione di un percorso complesso e delicato che ha visto le OO.SS. impegnate in un dialogo con i vertici aziendali, che spesso si è concretizzato in aspri dibattiti volti a rimarcare come alcune tipologie di tutele acquisite nel tempo, non potessero essere oggetto di transazione. Ciò nonostante l’equilibrio e la stabilità garantita negli ultimi anni al sistema delle relazioni industriali e la fondamentale unità sindacale espressa dalle varie OO.SS ha permesso di continuare il dialogo con l’Azienda, e superare quegli irrigidimenti che tentavano di appesantire le tutele sia economiche che normative già acquisite. La contrattazione ha risentito in maniera determinante della congiuntura economica e sociale in cui il rinnovo è maturato, vista la delicatissima situazione che l’intero sistema Paese ha affrontato negli ultimi 15 mesi a causa dell’emergenza Covid 19. Sì è addivenuti comunque ad una conclusione che sancisce il riconoscimento che l’intera categoria postale merita, per il massimo impegno e l’estrema serietà e abnegazione dimostrata in un momento storico segnato da accadimenti che difficilmente si dimenticheranno. Sì è riusciti ad ottenere la sostanziale conferma della struttura normativa del CCNL già esistente, ritenuto da molti fra i migliori CCNL di categoria, e l’introduzione di una serie di modifiche innovative ad istituti essenziali come quelli del Rapporto di Lavoro a Tempo Determinato, del Rapporto di Lavoro Part-time. È stata anche arricchita la disciplina giuridica dell’istituto del Lavoro Agile conosciuto come Smart Working, che si è rilevato utile e produttivo in questa fase contingente e come tale è stato disciplinato e reso stabile per alcune figure professionali del gruppo.
Si esprime grande soddisfazione per l’introduzione di nuove tutele da garantire ai colleghi in situazioni di grave fragilità, confermando come la tutela dei più deboli o delle situazioni di malattia e fragilità rappresenti uno dei baluardi che non possono essere soggetti a modifiche peggiorative o oggetto di transazioni di alcun tipo.

Dal punto di vista economico sì è riusciti ad ottenere un aumento medio retributivo di euro 90 lordi, differito nel prossimo biennio sino al 31 dicembre 2023,data alla quale il presente contratto cesserà la sua efficacia. Oltre l’aumento retributivo si è lottato per ottenere un aumento dei Ticket Buoni Pasto che avranno un aumento medio di 20 euro al mese al Luglio 2023 e che avrà una graduale aumento di euro 10 già nel Luglio 2022. Viene riconosciuto quindi un beneficio economico medio di euro 110 ad ogni singolo lavoratore.
Non v’è dubbio che i miglioramenti normativi e l’aumento economico ottenuto debbano rappresentare il riconoscimento che si deve garantire all’intera categoria di lavoratori, in un momento congiunturale estremamente complesso e segnato indiscutibilmente dalle tragedie che hanno afflitto l’Italia, e ancora più la nostra Provincia negli ultimi anni. È con questo pensiero che si auspica che questo piccolo passo compiuto a tutela di una singola categoria di lavoratori, possa rappresentare l’avvio di un percorso di ripresa economica e lavorativa che coinvolga tutte le categorie produttive e garantisca sempre più il miglioramento delle condizioni di lavoro all’interno dell’intero sistema Paese.

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