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Il caso

Parcheggio della Fara, Unesco chiede la valutazione d’impatto sul patrimonio: scontro tra Comune e NoParking

Scontro tra l'associazione No Parking Fara e il comune di Bergamo dopo un post social e la pubblicazione di nuovi documenti da parte di UNESCO

“Ma il Comune di Bergamo non aveva detto di aver già “chiarito” tutto?Evidentemente NON È VERO!”

Inizia così un post pubblicato sulla pagina facebook dell’associazione No Parking Fara.

“Le ‘esaurienti’ spiegazioni date dal nostro Sindaco e dalla delegazione italiana durante l’incontro di discussione con il WHC UNESCO, avvenuto a Parigi a ottobre 2019, non devono davvero essere parse molto convincenti perché…”

Si legge nel post motivando che: “In vista della riunione della 44ª SESSIONE DEL COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE che si svolgerà a Fuzhou dal 16 al 31 luglio – con un anno di ritardo a causa della pandemia -, abbiamo spulciato un po’ di documenti sul sito dell’Unesco e … SORPRESA!”

“Per quanto riguarda il progetto del parcheggio di Bergamo, ICOMOS ha fornito due Studi Tecnici, l’ultimo dei quali (dicembre 2019) raccomanda DI NUOVO allo Stato Parte [l’Italia, ndr] di approntare una HIA – VALUTAZIONE DI IMPATTO SUL PATRIMONIO – incentrata sull’impatto del progetto sulla componente di Bergamo”, continua il post citando un documento presente sul sito dell’UNESCO.

“E ancora, BOZZA DI DECISIONE 44COM7B.43, punto 6: “Si richiede inoltre all’Italia di conformarsi alle raccomandazioni dell’ICOMOS riguardo al progetto del parcheggio alla Fara e, in particolare, di PRESENTARE CON URGENZA la Valutazione di Impatto sul Patrimonio, HIA, richiesta da ICOMOS nel dicembre del 2019 e di elaborare un piano dettagliato per l’infrastruttura di parcheggio e il controllo del traffico per RIDURRE IL TRAFFICO e RIDURRE O LIMITARE LE POSSIBILITÀ DI PARCHEGGIO NELLA CITTÀ ALTA di Bergamo PER I NON RESIDENTI”.

Le domande che si pone il comitato è: come mai viene fatta questa richiesta se “il Comune ha sempre dichiarato di aver già risposto in modo esaustivo e di aver prodotto tutta la documentazione richiesta dall’Unesco?E com’è che l’UNESCO continua a chiedergli le stesse cose da 3 anni?”, conclude il post ricordando come il documento UNESCO chiede al comune di ottemperare la richiesta entro il 1 dicembre 2022.

Immediato un chiarimento da parte dell’amministrazione comunale: “Si tratta di un’interlocuzione normale, consueta e collaborativa in vista della “review” di ICOMOS sui siti UNESCO, revisione che avverrà per l’intero sito seriale transnazionale nei prossimi mesi. La proposta, da parte di ICOMOS, di richiedere l’Heritage Impact Assestment vale per tutte e sei le componenti del sito transnazionale (punto 4, lettera f della bozza di decisione) e, infatti, la richiesta vale per tutti gli Stati coinvolti dal Sito UNESCO che comprende Bergamo, ovvero Italia, Croazia e Montenegro.

La HIA non è una Valutazione Ambientale Strategica e non riguarda il solo parcheggio della Fara: è divenuta uno standard per UNESCO e quindi viene richiesta per i tutti i siti UNESCO, con riferimento a qualunque opera, presente e futura, che possa incidere sui criteri che hanno portato all’assegnazione del titolo di Patrimonio Mondiale (ad esempio, a Dresda è stata richiesta per la realizzazione di un ponte sul fiume Elba, a Vicenza è stata richiesta su diversi interventi, ben cinque, tra i quali anche la caserma Ederle, a Firenze fu realizzata per l’intero centro storico).

Il Comune di Bergamo sta già lavorando per assegnare la realizzazione dell’HIA a dei professionisti: la scadenza è finalizzata a presentare il tutto a UNESCO entro al 1 dicembre 2022.
Il Comune di Bergamo attendeva da tempo queste valutazioni, stante la sospensione delle attività del Comitato del Patrimonio Mondiale nel 2020 a causa della pandemia. Le ultime integrazioni inviate da Bergamo, infatti, risalgono al febbraio 2020, integrazioni alle quali sarà finalmente data risposta nei tempi che saranno decisi da UNESCO”.

 

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