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Bergamo

Cisl: “Il futuro occupazionale? Cerchiamo soluzioni per i cambiamenti del mercato”

Giovedì 24 giugno consiglio generale con il leader nazionale Luigi Sbarra. Inaugurate due nuove sedi a Ponte e a Romano.

“Siamo una provincia con un sistema industriale importante che opera principalmente per le esportazioni e in particolare per il settore automotive, che presumibilmente con l’avvento dell’ elettrico subirà una grande trasformazione, sia per la parte produttiva che per la parte assistenza riparazioni, con una possibile riduzione di personale. Dovremmo studiare attentamente questo fenomeno e mettere in campo le soluzioni che possano accompagnare questi cambiamenti in maniera costruttiva creando nuove opportunità occupazionali”. Francesco Corna, segretario generale della Cisl di Bergamo, delinea il prossimo futuro del lavoro bergamasco, perché, ha detto nella sua relazione al consiglio generale del sindacato di via Carnovali, “prepararsi al cambiamento diventa ancora più necessario, in tal senso anche nella nostra provincia dovremmo affrontare trasformazioni significative”.

Le prime riguarderanno le ricadute sociali che la pandemia presenterà, con una realtà ancor più divaricata, tra chi durante la pandemia ha potuto svolgere la propria attività, oppure ha potuto beneficiare di un reddito fisso e sicuro e tra chi è stato impiegato i lavori saltuari o intermittenti, magari con figli a carico e ha sofferto maggiormente gli effetti della crisi.

“I dati pubblicati dal centro per l’impiego di Bergamo, evidenziano che delle 7.000 persone prese in carico il 70% è italiano e il 30% straniero; la quasi totalità non possiede un computer, il 75% non ha la patente di guida, inoltre 2500 persone non hanno un’esperienza lavorativa precedente al reddito di cittadinanza. Questi dati dimostrano in maniera eloquente che, anche nella nostra provincia, esistono gravi marginalità che devono essere assunte e affrontate in maniera coordinata dai vari enti: i centri per l’impiego per ciò che riguarda il coordinamento e il monitoraggio per l’avvicinamento al lavoro; i servizi sociali dei comuni per la segnalazione e l’accompagnamento anche del nucleo familiare; le agenzie e gli enti formativi che devono svolgere un ruolo formativo e le associazioni datoriali che non devono limitarsi alle lamentele sulla carenza del personale qualificato, senza farsi carico degli oneri derivanti dalla formazione riqualificazione i reinserimento lavorativo”.

Partendo dall’analisi della difficoltà che hanno i giovani nell’inserimento al lavoro, Corna ha sottolineato “la scarsa disponibilità da parte delle aziende a riconoscere il lavoro dei giovani, che spesso dopo un periodo brillante di studi vengono chiamati a partecipare nel mondo del lavoro con modalità e contratti avvilenti, stage e praticantati quasi gratuiti, contratti di inserimento che non permettono né un guadagno né il loro sostentamento, salvo poi lamentarsi che questi giovani istruiti e volenterosi vadano poi a fare esperienze anche svolgendo lavori umili all’estero. Abbiamo proposto a tutte le rappresentanze datoriali di fare un accordo provinciale che garantisse 1.000 € al mese per ogni stage o tirocinio dei nostri giovani. Purtroppo molti imprenditori si accontentano di denunciare la mancanza di professionalità e di disponibilità da parte dei nostri giovani, senza farsi carico di aiutarli concretamente nell’inserimento professionale”.

“Grazie perché ogni volta che sono qui tra voi ritrovo il modello industrioso di un sindacato del fare, di una organizzazione che lascia ben poco ai convenevoli e che si concentra sul duro lavoro di rappresentanza, sulla progettualità sociale, sulla solidarietà vera e praticata”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della CISL nazionale, concludendo i lavori del Consiglio Generale della Cisl di Bergamo.

Generico giugno 2021

“Se l’Italia è andata avanti, se oggi ambisce ad uscire dal tunnel, lo si deve allo sforzo delle lavoratrici e dei lavoratori , del sacrificio e della sofferenza di anziani e delle famiglie a cui ora non si può semplicemente dare una pacca sulla spalla. La voce ed il protagonismo di queste persone deve invece entrare stabilmente, attraverso chi li rappresenta, nei luoghi in cui si deciderà il futuro del Paese”. Il leader della CISL ha aggiunto che “quello che è stato fatto sul blocco dei licenziamenti nel “Sostegni Bis” è esattamente un errore che si sarebbe potuto benissimo evitare attraverso il confronto sociale. Si è deciso, invece, di far tutto nel chiuso dei Palazzi. Il risultato è stato un pasticcio come hanno riconosciuto, più o meno ufficialmente anche gli stessi partiti di maggioranza visto che non mancano in Parlamento emendamenti coerenti con le nostre rivendicazioni”.

Sabato, secondo Sbarra, il sindacato saprà dare un impulso ulteriore al cammino “di lotta e di proposta, per aprire una “vertenza sviluppo” che attraversa tutti i contenuti della nostra piattaforma. Da Firenze, Bari e Torino nelle nostre manifestazioni unitarie sabato diremo a gran voce che bisogna ripartire insieme. Quello che diremo è semplice e chiaro: il Governo deve tornare sui suoi passi. Bisogna subito riallacciare il dialogo e trovare una nuova e avanzata mediazione, raddrizzando in extremis il Decreto o varando un nuovo provvedimento. Da un lato occorre estendere almeno al 31 ottobre il blocco e confermare le Casse Covid nel periodo di proroga; dall’altro vanno avviate riforme e investimenti pubblici e privati indispensabili a una transizione sostenibile, a cominciare da ammortizzatori universali, politiche attive solide ed efficienti, un piano sulla formazione e sulle competenze. Insomma, diremo che ad essere sbloccati devono essere investimenti e riforme, e non i licenziamenti”.

La giornata bergamasca di Sbarra si è conclusa con le inaugurazioni delle nuove sedi sindacali di Ponte San Pietro e Romano di Lombardia.
“Dopo il distanziamento, avremo ancora la necessità di essere sempre più vicini ai bisogni delle persone, saper cogliere le esigenze della rappresentanza per costruire un mondo del lavoro sempre più a misura d’uomo – ha detto Corna -, vicinanza che noi esercitiamo con un presidio sociale importante sul territorio, in maniera concreta inaugurando le nuove sedi a Ponte e Romano, e da settembre ristrutturando la sede di Dalmine”.

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