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Tavolo al ministero

Automotive, Uliano (Fim Cisl): “Occorre gestire la transizione con investimenti e formazione”

Il commento dell'incontro, che si è svolto mercoledì 23 giugno al Ministero dello Sviluppo economico, del Segretario nazionale Ferdinando Uliano.

Al Ministero dello Sviluppo economico si è chiuso mercoledì 23 giugno il tavolo sull’automotive.

All’incontro era presente il Segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano.

“Siamo in una fase di profonda trasformazione di un settore trainante della nostra industria ed dell’economia nazionale. Per questo è necessario coinvolgere tutti i produttori e tutte le aziende della filiera dell’auto. È fondamentale mettere in atto tutti gli interventi necessari ad accompagnare la transizione: dall’ incentivazione per la riconversione industriale, a partire dalla filiera della componentistica, passando per le batterie, cuore della nuova mobilità, insieme alla riorganizzazione dell’econsistema di ricarica elettrica” ha affermato Uliano.

“Bisognerà sostenere e investire su giga factory nazionali che riforniscano i produttori evitando dipendenze dall’estero e soprattutto sarà fondamentale investire per rafforzare le competenze professionali necessarie a gestire la transizione – ha proseguito Uliano -. Bene quindi la partenza del tavolo sul settore, a patto che non sia l’ennesimo tavolo di cerimonia, li abbiamo già visti nei precedenti governi, ora non possiamo più perdere tempo, bisogna fare presto. Molti grossi produttori del settore della componentistica dei motori endotermici fanno già prefigurare nel brevissimo periodo esuberi occupazionali. Sono multinazionali come Denso, Bosch, Vitesco. Il governo su queste importanti realtà tecnologiche e lavorativi presenti in Italia deve svolgere un ruolo importante, mettere in campo un patto forte per governare questo processo riducendo al massimo le ricadute occupazionali”.

“I fondi europei del PNRR – conclude il segretario nazionale della Fim Cisl – sono una grande opportunità per gestire la transizione che non devono essere sprecati, ma utilizzati dentro una strategia complessiva che utilizzi le risorse per attuare un vero e piano di riconversione industriale sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista delle competenze. Per noi al centro di ogni scelta nella gestione di questa transizione deve esserci la compatibilità sociale. Il processo di cambiamento in atto del settore, a partire del cambio delle motorizzazioni, non può determinare costi sociali”.

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