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Il progetto

San Pellegrino capitale della medicina sportiva: per la prima volta si studia boxe per disabili

La commissione medico-scientifica della Federazione Pugilistica Italiana, riunitasi nella cittadina termale della Valbrembana, ha prodotto un lavoro su pugilato e disabilità: "Novità assoluta a livello mondiale"

Dall’11 al 13 giugno San Pellegrino Terme capitale della medicina sportiva. Nella cittadina termale della Valle Brembana si è riunita la commissione medico-scientifica della Federazione Pugilistica Italiana (che fa parte del Coni) presieduta dal professor Mario Ireneo Sturla, premiato lo scorso anno dal Comitato Coppa Quarenghi come ‘Uomo di Sport’ per l’impegno nel mondo del ciclismo e del pugilato.

La commissione ha prodotto un lavoro su pugilato e disabilità, fil rouge della tre giorni medico-scientifica. “Essendo il primo lavoro mondiale di questo tipo – spiega il professor Antonio Bonetti, membro della commissione e docente di medicina dello Sport all’Università di Padova – lo vorremmo presentare al Congresso Mondiale di Medicina dello Sport che si terrà a settembre ad Atene. Nel concreto, si tratta di una proposta articolata per quanto riguarda le attrezzature necessarie, il ring per la ‘paraboxe’, gli strumenti, le idoneità, la valutazione funzionale e quindi una classificazione delle disabilità e certificazione di idoneità per poter esercitare questa disciplina. Nessuno aveva mai pensato alla boxe per i disabili”.

Due sono i livelli della boxe per disabili studiata dalla commissione, come spiega Italo Guido Riccagni, medico federale di FPI e Federazione Italiana Sport Paralimpici e sperimentali: “La GymBoxe, e cioè il pugilato a contatto leggero e controllato (già praticata da atleti normodotati e dove conta più la tecnica del colpo rispetto alla potenza ndr) e la prepugilistica, ovvero senza contatto e dove si simula il gesto sportivo (come la shadow boxe che praticano i pugili normodotati per allenarsi ndr). “Io, scherzando, dico sempre che lo sport è controindicato oltre i cent’anni quando si è gravemente malati. Fino ad un anno e mezzo fa era impensabile il pugilato per i disabili, ora siamo a buon punto per concretizzarlo. Siamo già stati in contatto con disabili che si sono mostrati molto interessati, desiderosi di mettesi in gioco. Si tratta di una novità importante che rientra nell’ottica della prevenzione e dell’attività fisica che qualunque cittadino deve avere per migliorare condizioni e stile di vita”.

A fare gli onori di casa il dottor Gianpietro Salvi, membro della commissione e presidente de ‘LA RETE’ Associazioni Riunite per il Trauma Cranico e le Gravi Cerebrolesioni Acquisite e Associazione Genesis per il recupero dall’handicap da trauma cranico e midollare di San Pellegrino: “Siamo davvero onorati di avere ospitato la commissione per lavori su disabilità e sport – commenta -. Una commissione di livello mondiale che si esprime con produzione scientifiche che stimolano lo sport come forma di riabilitazione nella disabilità”.

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