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La proposta

Il Festival Pianistico, dono per i giovani: riscoprano l’armonia mancata nell’ultimo anno

Laura Gargano, avvocato e grande appassionata di musica, rivolge un invito ai giovani affinché raccolgano la staffetta del "Festival Pianistico internazionale, che rappresenta un'eccellenza culturale tra le più riconosciute e conosciute nel mondo".

Si è fatto, in tempi recenti, gran parlare della designazione delle città di Brescia e Bergamo come capitali italiane della cultura per il 2023, tessendo le lodi di questo connubio, frutto del “comune sventura” che tanti lutti ha provocato in questo spicchio di terra padana.

Ma tutti o quasi sembrano dimenticare come Brescia e Bergamo siano da ben prima indissolubilmente accomunate nel segno della cultura. Da ben cinquantotto anni, incluso il presente, si svolge nelle due città gemellate per l’occasione, il Festival Pianistico internazionale, che rappresenta un’eccellenza culturale tra le più riconosciute e conosciute nel mondo.

A cavallo “tra due millenni” i più grandi talenti mondiali hanno difatti calcato le scene, oltre che del teatro Grande di Brescia, del nostro teatro Donizetti, ora interamente e splendidamente rinnovato.

Primo tra questi talenti proprio il celeberrimo Arturo Benedetti Michelangeli, geniale pianista bresciano cui il Festival è intitolato. A lui si sono avvicendati i più grandi talenti pianistici italiani, europei e mondiali.

Dalla Virsaladze a Pollini, dalla Argerich a Lonquich da Magalov ai giovani Lang Lang e Yuya Wang. Fino alla giovanissima (undicenne) Alexandra Duvgan, esibitasi fiera e prodigiosa nel corso di questa edizione.
Ebbene.

Proprio ai giovani, più che ai munifici benefattori, questo festival dovrebbe essere in special modo rivolto. Non altri che loro infatti, saranno le più appassionate staffette e sentinelle orobiche della bellezza della musica e delle arti nel mondo.

Perché proprio i bimbi, meglio di tutti, sanno che la vita sa esser incanto e magia, come quella delle luci che si abbassano e della musica che all’improvviso si diffonde per la sala, saturandola di melodia ritmo e di armonia.

Quell’armonia, anche interiore, tanto mancata in questo ultimo anno e mezzo anche alle nostre tanto incolpevoli quanto ecomiabilmente disciplinate nuove generazioni.

festival pianistico 2021

 

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