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Il caso

Parco Ovest 2, scontro Comune e Legambiente: “Contrario alle politiche di sostenibilità della città”

Legambiente e Italia Nostra Bergamo: "Parco Ovest è un luogo colmo di valenza naturalistica e ambientale. Per questo, qualunque intervento di trasformazione dovrebbe in primis prevederne la salvaguardia tutelandone le specifiche peculiarità naturalistiche"

A circa un mese dalla presentazione da parte dell’amministrazione comunale di Bergamo del nuovo progetto riguardante la riqualificazione del Parco Ovest 2 tra i due quartieri “Villaggio degli Sposi e “San Tomaso” (dopo il deposito del progetto attuativo di Ferretti Casa), Legambiente Bergamo e Italia Nostra sezione di Bergamo hanno inviato al Comune di Bergamo una serie di considerazioni sul progetto, chiedendo un processo di partecipazione informato, vista una trasformazione profonda che coinvolge tutta la città.

“Parco Ovest è un luogo colmo di valenza naturalistica e ambientale. Per questo, qualunque intervento di trasformazione dovrebbe in primis prevederne la salvaguardia tutelandone le specifiche peculiarità naturalistiche, le aree verdi, la biodiversità, l’avifauna e la flora e la fauna in generale. Solo dopo l’analisi attenta di questi aspetti, che andrebbero vincolati in modo totale, dovrebbe poi rendersi possibile l’individuazione delle aree eventualmente edificabili nel rispetto della morfologia del luogo, degli elementi del paesaggio, della visibilità di Città Alta, delle connessioni verdi e del collegamento funzionale col Parco Agricolo Ecologico e con i quartieri afferenti”, scrivono le associazioni ad introduzione del documento.

“La proposta che l’operatore ha depositato non ci sembra tuttora conforme alle previsioni del Documento di Piano – spiega il documento – In questo contesto, il piano attuativo presentato, ponendosi in forte contrasto con gli attuali indirizzi di sviluppo e sostenibilità della città, in generale molto più attenti alla salvaguardia del territorio e alla tutela dell’ambiente che in passato, è ancorato alla superata impostazione di espansione quantitativa della città, sfruttando il sovradimensionamento degli indici edificatori previsti dal PGT vigente – mai ridimensionati nonostante l’entrata in vigore di numerose normative tese al contenimento del consumo di suolo e alla salvaguardia ambientale in modo da garantire una migliore qualità della vita”.

“Infine, permangono perplessità sulla qualità urbanistica dell’intervento, un concetto non restituibile a parole, ma con fatti che devono emergere con l’impegno progettuale di introdurre attenzione, qualificazione e relazione con il contesto”.

Chiedendo, quindi, infine: “Che si esprima, con riferimento a tutti gli strumenti urbanistici vigenti o adottati e alla compatibilità ambientale e paesaggistica, un chiaro giudizio della proposta di Piano Attuativo depositata da FerrettiCasa da parte della Amministrazione Comunale e che i documenti relativi al PA depositato da Ferretti”.

Immediata la risposta da parte del Comune firmata dagli assessori Francesco Valesini (Urbanistica), Stefano Zenoni (Mobilità e Ambiente), Marzia Marchesi (Verde pubblico) e Giacomo Angeloni (Partecipazione e Reti sociali) che analizza lungamente punto per punto il documento della associazioni.

“Nel dare riscontro si osserva come le considerazioni riportate paiano conseguenti ad una prima e sola assemblea pubblica delle quattro promosse
dall’amministrazione comunale relativamente all’iter di approvazione del piano attuativo in esame, e questa anticipata e frettolosa premura nell’analizzare, spesso in modo del tutto impreciso, la proposta depositata, non vi consenta una più approfondita e esaustiva valutazione – si legge nella risposta – Molte delle osservazioni avanzate sono state infatti oggetto già di risposta da parte della struttura tecnica comunale nella seconda assemblea di mercoledì 9 giugno e verranno ulteriormente riprese e integrate nelle ultime due dedicate al parco (alla presenza di agronomi e naturalisti del team di progettazione dell’operatore privato) e alla viabilità previste rispettivamente in data 15 e 29 giugno”.

“Nel riprendere ed anticipare i diversi contenuti ricordiamo innanzitutto che il Piano attuativo depositato risulta, allo stato attuale dell’iter istruttorio, conforme al Documento di Piano vigente, approvato, lo ricordiamo, più di dieci anni fa. Riduce inoltre rispetto ad esso le sue capacità edificatorie del 20%, spostando questa percentuale nell’area Heidelberg di proprietà dello stesso operatore. Quest’ultima è parte del perimetro di Porta sud, sulla quale l’Amministrazione sta gestendo un importante progetto di riqualificazione dell’intero scalo che prevede una riduzione delle previsioni edificatorie complessive rispetto allo stesso strumento urbanistico generale del 35%. E’ inoltre un’area sulla quale dovranno essere previste opere di bonifica per nulla trascurabili. Il maggior valore richiamato nella lettera sembra tenere quindi conto solo dei ricavi, non dei costi, né tanto meno delle riduzioni già in atto ed in questo senso non risulta sufficientemente fondato e motivato. Il 70% dell’edificabilità rimanente nell’area Parco Ovest 2 verrà inoltre realizzata all’interno dell’area di rigenerazione urbana, sede ad oggi della società Aprica del gruppo A2a. I rimanenti 6.200 mila mq di SLP previsti generano, in termini di superficie coperta, un dato di 2.960 mq, pari, al netto delle superfici a parcheggio, a circa il 3,04 % dell’area libera esistente”.

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