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L'intervista

“Bergamaschi, bevete il vino dei vostri territori: è buono e ha bisogno del vostro aiuto”

Il presidente del Consorzio di Tutela del Valcalepio Emanuele Medolago Albani: "Dobbiamo dare una spinta ai nostri prodotti, ora come non mai"

Dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia il vino italiano fa i conti con un mercato dei consumi stravolto, ma che guarda con fiducia alla ripartenza anche grazie alle riaperture di bar e ristoranti dello scorso 26 aprile e alla cancellazione del coprifuoco.

Una nuova normalità di cui è destinato a far parte ancora a lungo l’online, che punta ad una quota di mercato del 10%, ma anche un rapporto tra consumatore e vino rinnovato e rigenerato dalla dimensione casalinga. In questo anno, infatti, a salvare il mercato interno, più che gli e-shop, sono state le insegne della Gdo e le enoteche, capaci entrambe di rimodulare l’offerta e intercettare le necessità di wine lover e casalinghe.

“Il canale Horeca chiuso ha fatto soffrire tutto il comparto – conferma Emanuele Medolago Albani, presidente del Consorzio di Tutela del Valcalepio -. Quello che ha parato il colpo è stata la grande distribuzione: chi vendeva anche lì ha salvato qualcosa. Quando parlo di grande distribuzione parlo di supermercati attrezzati, con vino di qualità. Esselunga è un esempio: nei loro store il vino trova lo spazio che merita, come merita. Di certo, comunque, i numeri sono in negativo e non lo possiamo negare. Ma ora contiamo molto sulla voglia della gente di tornare a uscire, di tornare a cenare al ristorante”.

“È importante che tutte le realtà bergamasche promuovano i prodotti del territorio – continua il presidente Medolago Albani -, questo è un contesto che dovrebbe essere sempre valido ma che, ora come non mai, assume un significato fondamentale: il vino bergamasco è buono, deve stare sulle tavole dei bergamaschi ogni giorno”.

Sul futuro il presidente del Consorzio di Tutela del Valcalepio ha pochi dubbi: “Le prospettive sono interessantissime: c’è una grande voglia di tornare a vivere e socializzare e il vino è il prodotto perfetto per creare vita e socialità. Si respira aria di ottimismo, anche perché la situazione pandemica sta andando via via migliorando e tra poco speriamo di poter tornare a puntare anche sul turismo: sarà fondamentale farci trovare pronti quando i turisti torneranno a Bergamo”.

“Il Consorzio in questi quindici mesi ha dovuto cambiare tipologia di promozione: niente eventi, niente degustazioni, niente fiere, si poteva solo parlare attraverso internet. Noi abbiamo sfruttato appieno tutti i nostri canali: il sito del Consorzio, il giornale online, i social network (Instagram e Facebook) e, ultima novità che abbiamo presentato a inizio 2021, il podcast incentrato sui produttori che possono parlare della loro realtà. Abbiamo dovuto adeguarci – conclude Medolago Albani -, ma l’abbiamo fatto nel migliore dei modi”.

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