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Lunedì mattina

Il sorriso di Sandra spento a 26 anni sul Gran Zebrù, una delle sue amate montagne

È lei la vittima della tragedia avvenuta intorno alle 8.30 sul versante valtellinese della montagna alta 3857 metri

Le tante immagini in vetta pubblicate sul suo profilo Facebook testimoniano il suo grande amore per la montagna. Una passione che lunedì mattina è costata la vita a Sandra Bianchi, 26enne residente a Montecchio, frazione di Darfo Boario Terme (Bs).

È lei la vittima della tragedia avvenuta intorno alle 8.30 sul versante valtellinese del Gran Zebrù, montagna alta 3857 metri nel gruppo Ortles-Cevedale, di cui è la seconda vetta per altezza dopo l’Ortles, ed è anche la seconda vetta più alta del Trentino-Alto Adige

L’allarme è stato lanciato dall’uomo che si trovava con lei, un 60enne bresciano di Darfo Boario Terme, a oltre tremila metri di quota nel territorio di Valfurva, in provincia di Sondrio: i due si trovavano in cordata all’uscita del Canale Pale Rosse, sulla cresta che porta alla vetta, quando improvvisamente la donna è scivolata e precipitata per circa 600 metri.

Immediata la richiesta di aiuto, con l’attivazione del soccorso alpino della VII Delegazione di Valtellina e il Sagf della Guardia di Finanza di Bormio.

Con l’ausilio dell’elicottero Pelikan3 i soccorritori di Solda hanno raggiunta l’alpinista, purtroppo già priva di vita. La salma è stata trasportata prima a Solda e poi a Silandro.

Il compagno invece è stato recuperato con una verricellata e trasportato a valle dove è stato preso in consegna dai Soccorritori del Soccorso Alpino di Valfurva.

Solo un mese fa, sempre sul Gran Zebrù, un’altra tragedia aveva colpito due alpinisti bergamaschi: il 19 maggio una valanga aveva travolto e ucciso Fernando Bergamelli, 55enne di Pradalunga, e Oscar Cavagnis, 47enne di Vertova.

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