• Abbonati
L'appello di un parente

Cividate, distrutta la lapide dei 4 amici morti 20 anni fa: “Chi sa qualcosa parli”

Sulla targa c'erano 4 stelle a simboleggiare le giovani vittime di quella notte, tutte tra i 15 e i 17 anni. Senza contare l'altro amico 19enne che li travolse in auto, deceduto due anni dopo

Solo una decina di giorni fa li avevano ricordati a vent’anni dalla loro scomparsa. Domenica mattina gli amici dei quattro ragazzi morti nel terribile incidente stradale di Cividate al Piano del 2001 si sono accorti che la lapide in loro memoria è stata distrutta.

Sulla targa, che si trova proprio sul luogo della tragedia, lungo la Provinciale 101 che arriva a Cortenuova, erano raffigurate quattro stelle a simboleggiare le giovani vittime di quella notte, tutte tra i 15 e i 17 anni: Pietro Caproni, Francesco Caramelli, Luigi Masotti e Francesco Moleri (morto tre giorni dopo a causa delle gravi lesioni). Senza contare Alberto Morosini, l’amico 19enne che li travolse in auto, deceduto a due anni di distanza dallo scontro dopo una lunga agonia.

Era la sera del 2 giugno 2001, un drammatico sabato rimasto nella memoria dei cittadini della Bassa per la tragedia di Cividate. Sei giovanissimi, dopo aver trascorso la serata in un pub di Cortenuova, intorno a mezzanotte stavano tornando a casa a bordo dei loro scooter. Sulla stessa strada, la maledetta provinciale 101, teatro di diversi schianti mortali, in direzione opposta viaggiava in auto Morosini, che li stava raggiungendo pensando fossero ancora in quel locale.

Secondo la ricostruzione che fece la polizia stradale, il 19enne stava cercando di sorpassare un’altra vettura, ma il guidatore ostacolava la manovra. Quando iniziò il sorpasso, accelerando lo costrinse a rimanere sulla corsia opposta per diversi metri. Fino al punto in cui stavano arrivando i sei scooter, che centrò in pieno. Mentre l’altro automobilista fuggì.

Sull’asfalto rimasero feriti, cadaveri (solo in due si salvarono) e macerie. Una scena orribile che gli amici e i parenti delle giovani vittime hanno rivissuto nel vedere quella lapide andata in pezzi.

Non è chiaro se si tratti di un atto vandalico o di un gesto accidentale, magari di un mezzo uscito di strada, che comunque avrebbe riportato grossi danni visto che la lastra era in marmo. Nei giorni scorsi in quel tratto erano al lavoro gli operai per il taglio dell’erba a bordo strada.

Scioccata Giovanna Moleri, sorella di Francesco, una delle vittime, lancia un appello: “Se qualcuno ha visto o sa qualcosa, si faccia vivo – le sue parole – . Non chiediamo denaro, non abbiamo problemi a ordinarne una nuova e pagarla di tasca nostra. Vogliamo solo sapere cosa è successo e magari avere delle scuse. Con la speranza che non si tratti di un gesto volontario”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI