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Bergamo segreta

Una porta d’ingresso sulla città antica: Palazzo Rota-Suardi e la stazione della funicolare

Nuova puntata della rubrica di BGY, alla scoperta di un’importante figura storica bergamasca, Guido Suardi

Palazzo Rota-Suardi è ormai da secoli uno dei centri nevralgici di Città Alta.

Sede della stazione superiore della funicolare, l’edificio è uno dei punti obbligatori di passaggio per tutti coloro che vogliono scoprire il centro storico di Bergamo.

Nonostante l’attuale aspetto risalga all’Ottocento, l’edificio deve i suoi natali a Guido Suardi che, a metà del Trecento, lo fece erigere nello spazio in precedenza occupato dalla Domus Calegariorum et Becariorum.

Figlio del conte palatino Teutaldo, il nobile orobico lasciò il proprio segno sulla facciata attraverso l’affresco posto nei pressi dell’apertura centrale all’interno del quale è visibile lo stemma della famiglia raffigurante l’aquila nera imperiale su campo giallo e un leone rampante su sfondo rosso.

Sopra di esso è ancora oggi visibile l’effige dello stesso Guido accompagnata da un cartiglio in cui è inserita una frase emblematica: “VIM VI REPELLERE LICET” (“E’ lecito reprimere la forza con la forza”).

La scritta si riferisce infatti al ruolo ricoperto dal rappresentante della casata ghibellina che, in virtù del titolo ereditato dal padre, aveva il compito di amministrare la giustizia in città.

L’affresco è soltanto una delle sezioni che ci consentono di riconoscere l’impianto originario dello stabile: da una parte abbiamo le cinque aperture centinate presenti lungo il lato nord, le quali vengono accompagnate da una zoccolatura in bugnato, dall’altra il balconcino affacciato su Piazza Mercato delle Scarpe e utilizzato da Guido Suardi per annunciare sentenze e proclami pubblici.

La cessione alla famiglia Rota e poi al Comune di Bergamo ha letteralmente cambiato la configurazione della struttura che, a partire dal 1887, ha ospitato la stazione della funicolare.

Ad esser particolarmente colpito dall’intervento è stato il corpo sud del fabbricato che un tempo si affacciava sull’antico camminamento posto nei pressi di via degli Anditi.

Accompagnata da un cortile oggi coperto da grandi lucernari, questa sezione essa è attualmente divisa su tre piani caratterizzata nella parte superiore da ampi loggiati suddivisi da aperture ad arco a sesto acuto poggianti su colonnine binate.

Discorso diverso per l’area inferiore dove spiccano gli ingressi delle due rotaie che accompagnano i mezzi all’interno della stazione.

Benchè siano trascorsi diversi secoli dalla sua costruzione, Palazzo Rota-Suardi rappresenta ancora oggi una vera e propria porta d’ingresso verso Città Alta e i suoi principali monumenti.

Fonti

Arnaldo Gualandris; La città dipinta: affreschi, dipinti murali, insegne di Bergamo Alta; Almenno San Bartolomeo; Unione cattolica artisti italiani; 2008

Vanni Zanella, Bergamo città; Azienda autonoma di turismo; Bergamo 1971

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