E così è successo. Fabrizio De Andrè a Bergamo è diventato una piazza.
Non una qualunque, ma quella a Daste Spalenga, nel quartiere di Celadina. Il nuovo polo socio culturale simbolo di rigenerazione urbana e risultato finale dopo tanti anni di lavori, bandi, e sopralluoghi. Tanto da attraversare tre amministrazioni comunali.
Questa piazza ora è dedicata a lui, in ricordo di tutti i momenti della vita accompagnati dalle intramontabili canzoni del Faber. Degli amori promessi grazie alle sue note, delle amicizie trovate e attimi scivolati tra le dita.
Lo svelamento della targa è avvenuto nella serata di sabato 12 giugno alla presenza di un emozionato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, e di una altrettanto commossa Dori Ghezzi, moglie di De Andrè.
“Dedicare questo luogo a Fabrizio ha un significato particolare per me – ha dichiarato il Primo cittadino, ricordando quando, da ragazzo, conobbe De André nella sua abitazione sarda a L’Agnata – Non solo per il rapporto che mi lega a lui, ma perché è desiderio di tutta l’amministrazione che queste mura siano casa di un’energia nuova. Quella della cultura”.
A ricordare il nuovo futuro di Daste, anche l’assessora alla cultura Nadia Ghisalberti, che ha sottolineato il ruolo che la ex centrale riqualificata avrà per Bergamo – Brescia capitali della cultura 2023: ” Il più importante spazio di riferimento come luogo di sperimentazione del linguaggio del contemporaneo”.
“Di solito scegliamo personaggi legati alla storia di Bergamo per la toponomastica – ha continuato Gori – Ma questa volta abbiamo fatto un’eccezione, dedicando a un luogo di Bergamo ad una persona che comunque, chi più e chi meno, ci unisce tutti”.
Ma l’ospite d’onore è stata lei, Dori Ghezzi.
“Sono molto emozionata di essere qui. Non solo per lo speciale rapporto con Giorgio (Gori): il sindaco migliore che si possa avere – ha dichiarato – E sono sicura che anche Faber è molto felice. Sono certa che è molto contento di dare il suo nome a questo luogo di aggregazione per i giovani. Lui che è sempre stato utile ai giovani, nell’affrontare l’adolescenza. A loro Fabrizio si è sempre dedicato. A differenza di tutti noi che, forse, nell’ultimo periodo, li abbiamo lasciati da parte. E questo luogo ha questo scopo: occuparsi di loro, offrire loro un luogo dove trovarsi e stare bene. Fabrizio sono certa che ne è felicissimo”.
A chiudere la serata, il Trio Arcari, Bandini, e Cordini con un ricordo musicale di De Andrè, suonando alcuni dei suoi pezzi storici.
Come la Canzone dell’amore perduto, Andrea, il Pescatore e la Guerra di Pietro. Concludendo con Verranno a chiederti del nostro amore, la canzone preferita del sindaco Gori, come ha più volte dichiarato.
Una serata a numero chiuso, per pochi invitati tra cui alcuni consiglieri comunali di Bergamo (tutti della maggioranza, o quasi), la Giunta al completo, consiglieri regionali (come Niccolò Caretta e Dario Violi) e i parlamentari Elena Carnevali, Antonio Misiani e Leyla Ciagà.
Forse, un po’ troppo a numero chiuso a giudicare dalle persone che fuori, nella neo piazza De Andrè, hanno ascoltato, cantato e ballato le canzoni che hanno chiuso la serata, trasmesse all’esterno con altoparlanti.
Forse Faber avrebbe voluto un momento più corale e “popolare”, ma sicuramente ci saranno altri modi e tempi per vivere al meglio quel luogo e condividere con Fabrizio speciali attimi di vita.
De André ora è nella “sua” Bergamo e la città non potrebbe essere più felice.
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