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Verso l'esordio

Euro 2020, Mancini perde anche Pellegrini: ora Pessina diventa fondamentale

Il centrocampista dell'Atalanta una settimana dopo l'iniziale esclusione dalla lista dei 26 si trova in una posizione completamente differente: prima la convocazione per il forfait di Sensi, poi la posizione di primo o secondo cambio per la linea mediana.

Dopo il taglio obbligato di Stefano Sensi, alla vigilia dell’esordio della Nazionale a Euro 2020 contro la Turchia il commissario tecnico Roberto Mancini ha dovuto incassare anche un nuovo ko tra i suoi centrocampisti.

Ad alzare bandiera bianca è stato Lorenzo Pellegrini, che ha accusato un riacutizzarsi del problema muscolare che lo tormentava dal derby di ritorno tra la sua Roma e la Lazio: un imprevisto che ha costretto il ct a mettere ancora mano alla lista delle riserve, convocando Gaetano Castrovilli.

La nuova linea mediana della Nazionale, dunque, si ridisegna in questo modo: Nicolò Barella (Inter), Federico Bernardeschi (Juventus), Federico Chiesa (Juventus), Bryan Cristante (Roma), Jorginho (Chelsea), Manuel Locatelli (Sassuolo), Matteo Pessina (Atalanta), Marco Verratti (Paris), Gaetano Castrovilli (Fiorentina).

E con l’uscita di scena del romanista, diventa ora fondamentale il ruolo di Pessina che da escluso iniziale potrebbe ritrovarsi a vestire il ruolo di primo o secondo cambio rispetto ai titolari, con quelle caratteristiche da incursore a sostegno degli attaccanti che lo rendono preziosissimo anche nello scacchiere atalantino.

Già venerdì contro la Turchia (fischio d’inizio alle 21), Mancini potrebbe regalargli l’esordio: nel terzetto iniziale dovrebbero partire Jorginho, Barella e Locatelli, quest’ultimo al posto di Verratti che ancora non è al meglio.

L’ex Hellas, però, al netto del taglio iniziale dalla lista dei 26 è molto apprezzato dal ct e lo stato di forma dimostrato nell’ultima parte di stagione e nelle amichevoli preparatorie alla rassegna continentale è una carta in suo favore.

Discorso differente per Toloi che, sulla carta, nell’ideale 4-3-3 del tecnico azzurro parte nettamente sfavorito nel dualismo con Florenzi.

“Nulla è ancora deciso – ha commentato Mancini nella conferenza della vigilia parlando della formazione – Ci possono essere situazioni indirizzate, ma tutti i giocatori sono molto concentrati. Sanno che se anche non dovessero giocare dal 1′, dovrebbero fare la differenza a gara in corso”.

 

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