Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Trento da lunedì 14 giugno passeranno dalla zona gialla alla zona bianca: a stabilirlo, venerdì 11 giugno, sarà la consueta ordinanza del ministro Speranza, basata sull’incidenza settimanale dei nuovi casi inferiore ai 50 ogni 100mila abitanti.
Cinque nuovi territori che si aggiungono dunque a Sardegna, Friuli Venezia-Giulia e Molise, già passati in bianco il 31 maggio, ma anche a Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo che lo sono da lunedì: se tutto andrà come da previsioni, il 21 giugno verranno raggiunte da tutti gli altri territori nazionali, ad eccezione della Valle d’Aosta che dovrà aspettare una settimana in più.
“La Lombardia può considerarsi da oggi di fatto zona bianca – ha annunciato in una nota la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti – I dati odierni confermano, dopo tre settimane consecutive di incidenza di casi positivi al Covid sotto i 50 ogni 100.000 abitanti, che da lunedì prossimo la Lombardia potrà passare da zona gialla a zona bianca”.
La principale novità della zona bianca, rispetto alla gialla, è che non ci sarà più alcun limite orario dettato dal coprifuoco: la Lombardia ci arriva sette giorni prima della scadenza del provvedimento, che era già stata fissata per tutti al 21 giugno.
Rimangono, invece, le regole di base sulle mascherine, da indossare anche all’aperto, e sul distanziamento sociale.
In zona bianca riaprono invece le attività come piscine al chiuso, centri benessere, parchi a tema, centri sociali e culturali, sale gioco.
“Il ritorno però alla completa normalità di tutte le attività – sottolinea l’assessore al Welfare – senza restrizioni, fatta eccezione per le discoteche, e il venir meno del coprifuoco serale non significa un ‘liberi tutti’. Rimangono obblighi e divieti volti a ostacolare la diffusione dei contagi. Resta quindi l’obbligo d’indossare la mascherina all’aperto e al chiuso, negli spazi pubblici e privati, mantenendo sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro. Resta inoltre in vigore il divieto di assembramento”.
“Per questo – conclude la vicepresidente regionale – ribadisco l’appello alla responsabilità di ognuno, nonostante il miglioramento della situazione e il progressivo aumento della popolazione vaccinata”.
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