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Giovedì 10 giugno

BCC di Mozzanica festeggia un secolo di vita con il volume “Cento”

Il volume dedicato alla secolare Cassa Rurale di Mozzanica ha come autore Marco Carminati che si è avvalso del supporto dello storico locale Adriano Carpani, le fotografie sono invece di Bruno Ferri.

“Cento” è il titolo del bellissimo volume che racconta la storia della BCC di Mozzanica che sarà presentato giovedì 10 giugno alle 17 nella sede dalla Cassa Rurale.

Nata il 2 settembre 2020 – il Covid ha bloccato le cerimonie di festeggiamento – nello studio del notaio Nosari di Romano, la Cassa Rurale di Mozzanica dal 1994 cambia il nome in Banca di Credito Cooperativo di Mozzanica. Quando nacque contava 14 soci fondatori, tutti coltivatori del luogo: il primo sportello si aprì nel gennaio 1921 in due stanzette, al primo piano dell’ex oratorio femminile. L’11 febbraio 1921 il primo prestito, mille lire a un agricoltore del posto, poi l’incremento a 120 soci. Dal 1991 la nuova sede.

Il volume dedicato alla secolare Cassa Rurale di Mozzanica ha come autore Marco Carminati che si è avvalso del supporto dello storico locale Adriano Carpani, le fotografie sono invece di Bruno Ferri. Il prezioso volume sarà distribuito al pubblico nei prossimi giorni ed è edito da “Grafica e Arte” di Bergamo.

Per gentile concessione di “Grafica e Arte” pubblichiamo la presentazione del volume e i ringraziamenti dell’autore del volume Marco Carminati.

BCC Mozzanica - Cento anni di fondazione

PRESENTAZIONE

Sono trascorsi cento anni dal momento in cui un gruppo di uomini umili e coraggiosi, ma anche lungimiranti, si ritrovò attorno ad un prete, per dare inizio alla Cassa Rurale di Mozzanica.
Un’istituzione figlia della società contadina che aveva grandi ricchezze morali, come l’abitudine al sacrificio, l’amore per la famiglia, la religiosità semplice e convinta.
Erano anni, quelli, attraversati da una forte passione sociale, alimentata dal magistero della Chiesa, a partire dalla Rerum Novarum di Papa Leone XIII, l’enciclica appunto che gettava il seme cristiano nella realtà nuova.
Alla tradizionale pazienza, un’altra virtù si doveva congiungere, quella della giustizia, e dunque una maggiore attenzione ai diritti umani, una saggia ricerca di libertà dal bisogno, che doveva promuovere benessere per tutti.
Molto è cambiato di quello scenario economico e sociale, appartenente ormai al secolo scorso, a quel Novecento appena agli esordi e che verrà poi caratterizzato da mille ideologie e da falsi miti, un secolo definito dagli storici “il Secolo breve”, che si è chiuso alla fine su se stesso, annientando in molti casi l’individualità e la soggettività umana.
E tuttavia forse è stato anche una sorta di palestra che ci ha portato al terzo millennio, consapevoli dell’importanza e della necessità di non lasciarsi mai travolgere dalla tentazione del facile guadagno e dell’egoismo, insegnandoci ad accettare invece una difficile sfida fondata sulla pratica della cooperazione, della partecipazione, del coinvolgimento, fortemente radicata nell’attenzione verso le persone e i loro bisogni. Un superamento insomma delle aride leggi di mercato, nelle quali il numero e il profitto sono l’unico valore.
È vero, nella nostra era la realizzazione concreta, spesso faticosa, del progetto avviato e coraggiosamente costruito da diverse generazioni con stili, caratteri e storie personali diverse, richiede di coniugare ora in modo armonioso la capacità di fare impresa con il radicamento agli antichi valori sui quali si fondano la mutualità e il solidarismo.
Il nostro modo di essere banca differente si è delineato in cento anni di duro lavoro non attraverso una rassegnata limitazione delle potenzialità di servizi ai clienti, rispetto al sistema ordinario, ma attraverso la costante e coraggiosa crescita quotidiana, passo dopo passo, così da potere reggere la concorrenza ed essere fieri della nostra speciale identità.
La nostra differenza si è dimostrata vera attenzione al territorio; un’attenzione espressa attraverso le giuste sinergie con le associazioni di categoria, con un occhio di riguardo al socio, con un’elasticità e una vivacità non immaginabili nella maggior parte degli altri istituti di credito ordinari.
L’identificazione con gli ideali cooperativi e con le strutture che di questo mondo sono la più diretta espressione, è del resto sempre stata il credo della “piccola” Banca di Mozzanica fin dai tempi lontani in cui, pur con risorse ed energie certo ben inferiori alle attuali, si rimboccò le maniche, gettandosi nella difficile sfida, senza lesinare gli aiuti a chi era in difficoltà.
Non possiamo che rinnovare la nostra sincera riconoscenza a quegli uomini coraggiosi, che cento anni fa hanno creduto, si sono impegnati, hanno donato alla loro comunità una banca, punto di riferimento di crescita umana, sociale e civile, della quale raccogliamo oggi i buoni frutti e alla quale siamo orgogliosi di continuare ad offrire il nostro contributo quotidiano.
È proprio grazie a questi uomini e donne, quelli di ieri e quelli di oggi, uniti fra loro da un lungo filo di continuità, che dura da cent’anni, che si snoda l’intreccio fecondo e costruttivo fra i mille e mille giorni della Cassa Rurale di Mozzanica e le vicende della moderna comunità territoriale, inserita a pieno titolo nelle vicende dell’Italia e dell’Europa attuali.

BCC Mozzanica - Cento anni di fondazione

RINGRAZIAMENTI

“Questo libro è fortemente debitore del prezioso contributo di Adriano Carpani, Presidente del Centro di Studi Storici della Geradadda, attento storico di Mozzanica, sua terra.
Ai suoi molteplici lavori questa pubblicazione ha attinto abbondantemente, per inquadrare il momento storico e sociale in cui la Cassa Rurale ed Artigiana ha mosso i primi passi, all’alba del “Secolo breve”, così denso di trasformazioni, presupposti imprescindibili per comprendere il presente.
Un grazie speciale dunque all’amico Adriano Carpani e a quanti, come lui, hanno seguito con benevolenza e disponibilità sin dall’inizio “il cantiere” di questa monografia promossa dalla Banca locale per il centesimo anniversario.
Grazie al fotografo Bruno Ferri, che ci ha “guidato con occhio diverso” in una terra talvolta guardata distrattamente e a Beppino Fossati, già sindaco di Mozzanica, che ha messo a disposizione alcune delle sue fotografie storiche, nelle quali la gente del borgo riconoscerà persone e frammenti di vita davvero speciali.
Un augurio infine a tutti, Soci, Clienti, Dipendenti, Dirigenti, Sindaci della BCC e a tutti i membri di questa vivace ed operosa Comunità bergamasca, che abbiamo imparato ad amare” scrive Marco Carminati.

BCC Mozzanica - Cento anni di fondazione
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