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Ciclismo

Giro d’Italia Under 23, a San Pellegrino trionfa il francese Charrin

Sua la sesta tappa della competizione internazionale, al termine di una giornata flagellata dal maltempo

San Pellegrino Terme è una delle principali capitali dello sport bergamasco. Sede del primo ritiro estivo della Grande Inter di Helenio Herrera, la cittadina brembana ha visto transitare per la proprie strade campioni del calibro di Fausto Coppi e Fiorenzo Magni che, all’ombra del Grand Hotel, seppero ribaltare il Giro d’Italia 1955.

Dopo aver ospitato più volte gli arrivi di tappa della Corsa Rosa, il comune orobico è tornato a vivere le imprese offerte dalle promesse del ciclismo mondiale impegnate nella quarantaquattresima edizione del Giro d’Italia Giovani Under 23.

A trionfare in riva al Brembo è stato Alois Charrin che si è aggiudicato la sesta tappa della competizione internazionale al termine di una giornata flagellata dal maltempo.

La frazione, 176 chilometri da Bonferraro di Sorgà, ha vissuto un andamento particolare sin dalle prime battute complice l’elevato ritmo dal gruppo nel lungo tratto di pianura.

Il forcing del plotone principale ha infatti bloccato sul nascere ogni tentativo di allungo, lasciando il via libera ai fuggitivi dopo oltre cento chilometri di gara.

Il drappello, composto da tredici corridori fra i quali Alessandro Verre (Team Colpack-Ballan) e l’ex maglia rosa Ben Turner (Trinity Racing), ha guadagnato un vantaggio massimo di 1’30” venendo riassorbiti in vista della salita di Selvino.

La tranquillità in gruppo è durata pochi chilometri complice gli attacchi in contropiede prima di Emanuele Ansaloni (#InEmiliaRomagna Cycling Team) e poi di Asbjorn Hellemose (VC Mendrisio) che hanno provato in salita a sorprendere i principali favoriti per la vittoria finale.

Sostenuto da una buona donazione di forma, il 22enne danese ha saputo ampliare progressivamente il gap sul plotone tirato dal Team Colpack-Ballan transitando in vetta al gran premio della montagna con diciotto secondi.

La discesa è costata cara allo scandinavo che ha dovuto alzare bandiera bianca a fronte dell’inseguimento imposto dalla formazione di Almè, ponendo così i presupposti per uno sprint ristretto.

A sparpagliare le carte ci ha però pensato Alois Charrin (Swiss Racing) che, con un perfetto colpo da finisseur, ha anticipato gli uomini più veloci precedendo di pochi metri il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X) e il romagnolo Filippo Baroncini (Team Colpack-Ballan).

Giornata tranquilla invece per Juan Ayuso che, nonostante le fatiche accumulate durante nella giornata precedente, si è difeso egregiamente tagliando il traguardo di via Tasso in ottava posizione.

L’iberico del Team Colpack-Ballan ha così conservato agevolmente il primato in classifica con 1’29” su Johannessen e 2’22” su Henri Vandenabeele (Development Team DSM).

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