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Bergamo

Con un Micheli showman Donizetti diventa l’artista amico, tanto contemporaneo fotogallery

La “Medea in Corinto”, di Simon Mayr, “L’elisir d’amore” e la “Fille du regiment”: ecco i titoli del festival 2021 presentati al pubblico per la Donizetti Revolution 7.

Accade tutto per caso, quasi sempre. Forse è questa la morale che percorre l’opera di Gaetano Donizetti, il celebre compositore che ha portato il nome di Bergamo in giro per il mondo. È Francesco Micheli, regista e direttore del Donizetti Opera Festival, a regalare la visione più umana e genuina de “L’elisir d’amore” durante la Donizetti Revolution nella serata di venerdì 2 giugno.

Il teatro cittadino restaurato, il primo spettacolo dopo l’apertura del teatro: l’occasione è sicuramente speciale. La presentazione-spettacolo del festival Donizetti Opera 2021 ha visto la collaborazione di Alberto Mattioli per la drammaturgia e del pianista Michele D’Elia.

Nel centro della città, finalmente si è ritrova la comunità. Una serata tra musica, contaminazioni e riflessioni: la Donizetti Revolution numero 7 ha avuto l’effetto di un grande respiro, dopo una lunga corsa veloce. Sono state due ore di grande sollievo, in cui Francesco Micheli ha svelato l’altra parte di sé, quella dello showman.

Nella consapevolezza che il grande protagonista è e rimarrà Gaetano Donizetti, Micheli ha saputo dare il giusto spazio alla musica e alle sue eroine. Accanto alla confermata super star Carmela Remigio, Caterina Sala, di rara bravura e bellezza, è stata la grande rivelazione. Ventuno anni e una carriera promettente davanti a sé, al prossimo Donizetti Opera Festival, in programma dal 18 novembre al 5 dicembre, interpreterà Adina ne “l’Elisir d’amore”.

La “Medea in Corinto”, di Simon Mayr, “L’elisir d’amore” e la “Fille du regiment”: ecco i titoli del festival 2021 presentati al pubblico. Tre titoli che confermano la contemporaneità delle storie raccontate in musica da Gaetano Donizetti. Storie in cui tutti noi possiamo ritrovarci. Dall’amore non corrisposto, al senso di smarrimento degli emigranti, dall’amore per la propria terra al rapporto tra padre e figlio. Tra i pregi del direttore Micheli, c’è sicuramente il saper raccontare Donizetti come nessuno prima ha saputo farlo, con tanta umanità da farcelo sembrare un amico appena ritrovato, di cui vogliamo scoprire ogni cosa.

Ed è così che Gaetano è diventato negli ultimi anni. Non un musicista di altri tempi, ma un artista che ancora tanto ha da raccontare e regalare alla nostra terra come al mondo intero.

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