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Centro Salesiano DON BOSCO

La testimonianza

Il maturando ringrazia i Salesiani: “Qui abbiamo trovato persone di cui fidarci”

Davide, studente di quinta superiore, ripercorre il percorso effettuato al Centro Salesiano “Don Bosco” di Treviglio

Davide, studente di quinta superiore, ripercorre il percorso effettuato al Centro Salesiano “Don Bosco” di Treviglio

Come ormai da lunga tradizione, il 24 maggio, in occasione della ricorrenza di Maria Ausiliatrice, nella palestra del Centro Salesiano Don Bosco di Treviglio è stata celebrata la Santa Messa a conclusione dell’anno scolastico. Già la possibilità di organizzare un evento simile in sicurezza, circostanza impensabile l’anno scorso, è stata motivo di grande gioia e speranza; in più, essendo presenti tutti gli studenti di quinta, la celebrazione si è prestata anche per un sentito e riconoscente saluto da parte di chi, come noi, fra poche settimane abbandonerà la casa salesiana per proiettarsi verso l’università e il mondo del lavoro.

Per noi studenti di quinta è difficile passare in rassegna tutti i momenti vissuti insieme in questi anni. Da quel lontano 2016, quando, spaesati al nostro arrivo a scuola, ancora cercavamo di capire perché avessimo voluto cacciarci in questo guaio (a cinque anni di distanza, e con l’Esame di Stato di fronte, ce lo stiamo ancora chiedendo!). A dire la verità, in questi anni, oltre a passare momenti indimenticabili, abbiamo imparato tanto.
E non parlo semplicemente di nozioni. Ovviamente le nozioni sono importanti per formare persone mature e con una coscienza capace di scegliere per se stessa, ma da sole non bastano, e questo i Salesiani lo sanno perfettamente. Lo sanno al mattino, quando il direttore e qualche prof salutano calorosamente ognuno di noi all’ingresso, mentre siamo impegnati chi in qualche sbadiglio, chi pensando alle verifiche del giorno. I Salesiani lo sanno. Sanno come farci sentire parte di una grande famiglia che abita quest’enorme casa, nel senso vero e proprio del termine. Lo sanno nei vari momenti di festa e di gioco durante l’anno, nei corridoi all’intervallo, durante i ritiri, le gite e in tutte quelle esperienze di cui nell’ultimo periodo non siamo riusciti pienamente a godere, ma che speriamo tornino presto per tutti.

Siamo arrivati qui come ragazzini e ragazzine spaesati, confusi e con tanti dubbi in testa; ce ne andiamo come giovani donne e uomini spesso ancora spaesati e confusi, ma con molte e splendide persone attorno: amici, educatori e anche professori, con cui confrontarci e a cui rivolgerci in caso di bisogno o per una semplice battuta su quanto il latino sia inutile e filosofia sia noiosa.

Scherzi a parte, qui abbiamo trovato persone con cui confidarci e di cui fidarci, persone che in questi anni ci hanno fatto ridere, riflettere, commuovere e, perché no, a volte anche arrabbiare. I nostri ringraziamenti vanno a tutti coloro che, anche solo per qualche attimo, hanno fatto parte di questo bellissimo e lungo cammino all’interno della nostra scuola. Ai prof, agli educatori, ai compagni di scuola e a tutte le persone che quotidianamente ci mostrano una strada da percorrere attraverso piccoli e grandi gesti di umanità. A tutti loro rivolgiamo un sentito ringraziamento e un caro saluto.

Davide, 5asc.A

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