Al netto di un avversario poco impegnativo, l’Italia di Roberto Mancini inizia con il piede giusto il suo percorso di avvicinamento agli Europei: e un’impronta decisiva l’ha stampata anche l’atalantino Matteo Pessina.
Contro San Marino finisce 7-0 e l’11 iniziale scelto dal ct è stato chiaramente un modo per testare chi, nella lista dei 26 convocati, ancora deve guadagnarsi il pass per la rassegna continentale che scatterà l’11 giugno prossimo.
Cragno e Meret si alternano tra i pali, Toloi gioca 90 minuti largo a destra nella difesa a quattro completata da Mancini, Gian Marco Ferrari e Biraghi. Cristante, Castrovilli e Pessina compongono il terzetto di centrocampo, Bernardeschi e Grifo giocano ai lati di Kean.
L’inizio è compassato e solo alla mezz’ora Bernardeschi, tra i più brillanti, sblocca il risultato: Ferrari fa 2-0 due minuti più tardi, prima che l’intervallo schiarisca le idee e rimandi in campo un’altra Italia.
Politano, subentrato a un opaco Kean, va subito a segno, poi sale in cattedra Pessina: il centrocampista nerazzurro, molto vivace, mette a segno il punto del 5-0 dopo che Belotti aveva calato il poker.
L’ex Verona è lucido nel fiondarsi sulla palla vagante respinta dal palo sulla conclusione di Castrovilli. Poi il 6-0 di Politano e di nuovo Pessina per il 7-0 finale: sinistro da posizione ravvicinata che passa sotto le gambe di Benedettini.
Una serata magica per il 32 nerazzurro, partito un po’ contratto e che si è sciolto pian piano: probabilmente si giocherà una maglia con i compagni di reparto della serata, ma forse è quello che garantisce più alternative a Mancini.
Un discorso che vale anche per Toloi, partito terzino destro e rimasto in campo per tutta la partita fino a chiudere da centrale: una duttilità che non può essere sottovalutata e che mette nelle mani del ct diverse possibilità di passare, anche a gara in corso, dalla difesa a quattro a quella a tre, come quella del Gasp che gli è valsa a convocazione in Azzurro.
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