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Lucia de ponti

Lotta ai tumori, i 90 anni della Lilt: “Di cancro si guarisce, ma il Covid ha ritardato le diagnosi”

La presidente della Lilt Bergamo Lucia De Ponti fa il punto ricordando l’anniversario della nascita: 28 maggio 1931

La LILT- Lega Italiana Lotta ai Tumori di Bergamo compie 90 anni. Quasi un secolo speso sul territorio per diffondere la cultura della prevenzione tra la gente, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e accanto alle donne e agli uomini che hanno combattuto la propria battaglia contro il cancro. Una parola, cancro, che nell’immaginario collettivo suona come una condanna a morte. Uno stigma contro cui LILT si batte dalla sua nascita, nel 1931, portando, con forza, un messaggio di speranza: il cancro si cura, si combatte, si può vincere. Non è sinonimo di morte. Ci si ammala di più, è vero, ma si guarisce altrettanto più spesso.

“Quando LILT ha iniziato la sua attività a Bergamo, il tumore era una malattia rara mentre oggi è una delle epidemie del XX secolo”, ci racconta Lucia De Ponti, presidente LILT Bergamo, di cui è stata segretario generale dal 2006 e volontaria da 23 anni. “Ma tanto, tantissimo è cambiato. Nei primi anni di impegno avevamo a disposizione poche armi contro il cancro: l’intervento chirurgico e la terapia radiante, la cosiddetta ‘bomba al cobalto’. La ricerca scientifica ha fatto passi da gigante e oggi, per il trattamento di diversi tumori abbiamo a disposizione mezzi potentissimi: oltre alla terapia chirurgica, radioterapia sempre più precisa e mirata, chemioterapie sempre più tollerate, farmaci molto efficaci che consentono di controllare alcune malattie, di cronicizzarle, permettendo una buona qualità della vita a chi ne soffre”.

Un rammarico, nonostante l’impegno si fa strada tra le parole misurate, ferme, appassionate della presidente De Ponti: “Non siamo riusciti a superare lo stigma che il cancro porta con sé. Nell’opinione comune il cancro è una condanna definitiva sempre e comunque. Ma non è così; non lo è in sempre più casi. Ciò che è vero, invece, è che il tumore è una malattia che impegna la persona colpita a reagire: volontà e determinazione sono importantissime. È una battaglia in cui lo spirito e la volontà di farcela possono fare la differenza. Quando s’incontra il tumore sulla propria strada, con molta fiducia nella scienza e nel progresso medico che hanno fatto passi da gigante, la si deve affrontare con grinta e fiducia. L’approccio alla malattia è fondamentale per affrontare al meglio le terapie”.

Affrontare il cancro con grinta e fiducia può non essere facile.

Lo sappiamo bene. È per questo che puntiamo sulla testimonianza. I nostri gruppi di mutuo aiuto sono composti da volontarie e volontari che il cancro l’hanno avuto, combattuto e vinto. Insieme vogliamo dire che è possibile. Il ‘Gruppo Più Donna’, per esempio, nato nel 1995 da un gruppo di donne che hanno avuto il tumore al seno e sono guarite, si affiancano ad altre donne che scoprono la malattia per accompagnarle nel loro percorso, condividerne le fatiche, che ben conoscono, e dimostrare che la battaglia può essere vinta. L’esempio vale più di mille parole. Anche i nostri percorsi di disassuefazione dal fumo sono condotti da ex fumatori che hanno affrontato e vinto la dipendenza.

La prevenzione è il vostro mantra. Perché è così importante?

La cultura della prevenzione è la nostra missione. Il motivo è presto detto: prevenire è meglio che curare. Il cancro, come moltissime altre patologie, si può – e si deve, aggiungo – prevenire. Lo raccontiamo ogni volta che ci è possibile: tra i banchi di scuola, negli eventi culturali e di divulgazione scientifica, nelle fabbriche e nei sul lavoro, accendendo e colorando monumenti per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, facendo banchetti di promozione di stili di vita e prodotti alimentari salutari, promuovendo screening gratuiti, etc. Lo facciamo dando risonanza locale ad iniziative nazionali, tra le più note, la campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno, la Giornata mondiale senza fumo, etc. Prima della pandemia da Covid-19 passavo i primi minuti degli interventi informativi a spiegare cosa voleva dire prevenzione. Ora le persone hanno capito perfettamente cosa vuol dire prevenzione, quanto è importante proteggersi prima per evitare problemi poi.

Lucia de ponti lilt

Spieghiamo bene cosa significa prevenzione.

Significa prendersi cura della propria salute oggi per evitare problemi domani. Si fa prevenzione sostanzialmente in due modi: adottando uno stile di vita corretto e sano, e sottoponendosi a screening periodici.

Nel concreto, quando uno stile di vita si definisce sano?

Quando si cura l’alimentazione e le abitudini quotidiane. Fa bene bere molta acqua, assumere carboidrati integrali (riso, pasta, pane, etc), consumare poco zucchero, poca carne rossa, pochissimi insaccati. È sano mangiare pesce, molta frutta e verdura secondo la stagionalità e la regola dei colori: alimenti di colore diverso apportano nutrimenti diversi. Il suggerimento è di ispirare la propria nutrizione alla piramide alimentare. Fa bene fare movimento, tenendosi fisicamente allenati. Che non vuol dire fare attività agonistica ma camminare a piedi, di buon passo, anche rinunciando alla macchina quando possibile oppure preferendo le scale all’ascensore…ovvero cogliendo tutte le opportunità che la vota quotidiana ci offre per muoverci. La sedentarietà, per molti peggiorata con il lockdown, è nemica della salute. È fondamentale, poi, moderare l’uso di alcol e non fumare. Le morti riconducibili al fumo di sigaretta sono circa 80 mila all’anno in Italia. Per capire la portata del fenomeno, basta pensare che il Covid-19, ad oggi, ha fatto 126 mila vittime in un anno e mezzo. Il fumo colpisce come una pandemia! Proteggersi dai raggi del sole è altrettanto importante: il melanoma è una delle patologie in crescita, soprattutto nei giovani, perché non ci si protegge adeguatamente quando ci si espone al sole. Il sole va preso con parsimonia, sempre protetti nel rispetto della propria pelle. Importante è proteggere i bambini: sono le scottature prese nell’infanzia che possono portare allo sviluppo del tumore della pelle in età adulta.

Cos’è lo screening di prevenzione?

Rispondere positivamente alle opportunità di diagnosi precoce offerte dal sistema sanitario pubblico. Si tratta di prevenzione di secondo livello; il primo è quello che dipende da noi e cioè l’adozione di un corretto stile di vita. Regione Lombardia offre gratuitamente: lo screening mammografico per la prevenzione del tumore al seno (ogni 2 anni per le donne tra i 45 e i 74 anni), quello per la prevenzione del tumore del colon-retto (ogni 2 anni, per donne e uomini tra i 54 e i 74 anni) e il Pap-test (ogni 3 anni, per le donne tra i 25 e i 64 anni). La diagnosi precoce è fondamentale: un tumore della mammella diagnosticato in fase iniziale ha poco meno del 90% di possibilità di guarire. Così come nel caso del melanoma che al primo stadio guarisce nel 98% dei casi mentre nel 89-92% se preso al secondo livello di stadiazione.

Venerdì 28 maggio LILT festeggia il 90° con un evento che coinvolge grandi nomi dell’oncologia e della scienza medica: Alberto Mantovani immunologo e direttore scientifico Humanitas Milano, Gianvito Martino neuroscienziato e presidente del comitato scientifico di BergamoScienza, Francesco Schittulli presidente nazionale LILT, Giordano Beretta presidente nazionale AIOM-Associazione Italiana di Oncologia Medica. L’appuntamento è alle 18, in diretta dal BergamoScience Center e in collaborazione con BergamoScienza.

Quale messaggio lancerà quel parterre?

Il messaggio è forte e chiaro: le mancate o ritardate diagnosi del 2019 e 2020 a causa della pandemia da Covid-19 si trasformeranno in un’emergenza oncologica i prossimi anni. Per affrontarla servono strumenti adatti. Non basta riaprire gli ambulatori e tornare alla diagnostica rimasta sospesa: è necessario immaginare e adottare un piano di emergenza. Investire risorse per offrire ai cittadini tempi certi per la diagnosi e la terapia, aumentare gli ambulatori oncologici e potenziare gli screening di prevenzione.

Quale può essere il contributo del volontariato sanitario e quali i vostri auspici?

Sarebbe bello che tutte le associazioni di volontariato oncologico della nostra provincia si mettessero in rete e chiedessero a gran voce un progetto per potenziare la prevenzione e la diagnosi precoce. Siamo in un momento storico delicato: si sta discutendo la riforma della Legge 23 in Regione Lombardia (la legge di riforma del servizio sociosanitario regionale, ndr). Il volontariato sanitario deve avere un ruolo propositivo poiché è portatore di istanze reali, radicate; se fa rete è in grado di fare proposte forti, che possono fare la differenza per i cittadini.

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