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Bergamo, aperto il bando per un nuovo bike sharing cittadino

Ora ci sono due sistemi: quello free-floating (ovvero a rilascio libero) offerto dalla società privata RideMovi (ex Mobike) e avviato nel novembre 2017, che si è affiancato a quello “a postazioni” offerto dalla BiGi di ATB, lanciato nel 2009 dall’allora amministrazione Bruni. Ora il Comune pensa a una razionalizzazione e a un sostanziale rinnovo dell’offerta.

Bergamo è al lavoro per rinnovare l’intero servizio di bike sharing della città: il Comune di Bergamo e ATB sono infatti al lavoro per individuare un unico sistema di sharing delle biciclette, a regia pubblica, in grado di coniugare le due filosofie attualmente in uso in città, a postazioni e a flusso libero.

Dal 2017 a Bergamo esistono due sistemi di bike sharing: quello free-floating (ovvero a rilascio libero) offerto dalla società privata RideMovi (ex Mobike) e avviato nel novembre 2017 si è affiancato a quello “a postazioni” offerto dalla BiGi di ATB, lanciato nel 2009 dall’allora amministrazione Bruni. I due sistemi hanno convissuto in questi anni, registrando insieme circa un migliaio di servizi al giorno, in epoca pre-covid: ora il Comune pensa a una razionalizzazione e a un sostanziale rinnovo dell’offerta.

“Da tempo – spiega Stefano Zenoni, Assessore alla mobilità del Comune di Bergamo – avevamo in testa di fare il punto sul sistema, in ragioni di efficienza ed economicità, puntando a un unico servizio ad investimento pubblico che potesse integrare i pregi di entrambi i sistemi – a stazioni e free floating . Abbiamo immaginato quindi un forte rinnovamento del servizio della BiGi, investendo su un bike sharing guidato esclusivamente da ATB: è stata pubblicata ieri la gara che serve all’individuazione del soggetto terzo (oggi è Bicincittà) a cui riconoscere l’affidamento del servizio.”

Se, quindi, Mobike deciderà di non partecipare al bando o non vincerà la gara, a breve le famose biciclette non saranno più in città. A meno che, anche, la società non decida di continuare a mantenere il servizio con un investimento proprio, ma verrà meno quello pubblico che si concentrerà solo sul nuovo servizio da inidividuare.

Oggi le biciclette BiGi sono circa 100 per 24 postazioni diverse: il bando punta a 350 biciclette (un numero di poco superiore anche al numero di mezzi che RideMovi mette a disposizione sulla città attualmente) nuove in città. Si sostituiranno quindi le 24 postazioni attualmente in uso con le nuove tecnologie, ma non solo, poiché il bando richiede in tutto 60 postazioni totali da collocare nei quartieri, alcune “fisiche” con rastrelliere dedicate e brandizzate, altre “virtuali” con sole aree delimitate a vernice sull’asfalto per il rilascio e la presa delle biciclette. Il sistema consentirà anche la modalità libera, ma attraverso la differenziazione tariffaria premierà l’utilizzo delle postazioni, favorendo una gestione più ordinata delle biciclette.

“Nel frattempo – prosegue Zenoni – sono anche arrivati i monopattini da iniziative di carattere privato e sappiamo che i due servizi sono sovrapposti: ripensare il bike sharing in questo modo, consente di renderlo ancora più competitivo, soprattutto immaginandolo più capillare e dinamico. Affermare la regia pubblica, ci consente di mantenere piena libertà sulle tariffe del servizio e sulle decisioni in merito all’integrazione con il servizio di trasporto pubblico della città: la nuova BiGi quindi diventa estensione del trasporto pubblico della città, proprio grazie alla regia di Comune di Bergamo e ATB.”

La gara, pubblicata sul sito di ATB,  sarà aperta per un mese: sarà quindi intorno all’inizio di luglio il risultato del bando, che prevede un servizio di durata di 4 anni, rinnovabili per ulteriori 2. La gara è per biciclette tradizionali (con cambi e tutte le caratteristiche di pieno confort), visto che quelle a pedalata assistita richiedono manutenzioni e costi troppo alti per la maggior parte delle città italiane: esiste comunque una premialità alle società che parteciperanno al bando offrendo biciclette elettriche e il Comune pensa, in quel caso, a un utilizzo prevalente sulla tratta centro-Bergamo Alta.

L’investimento è importante: si prevede 1,6milioni di gara, con un investimento sulle strutture delle postazioni di 300mila euro e il restante costo di gestione di poco più di 200mila euro l’anno per 6 anni.
Nulla impedisce di ampliare l’investimento nei prossimi anni, a seconda dell’andamento dell’utilizzo, immaginando più bici, più bici elettriche, o più postazioni.

“Il nuovo bike sharing La BiGi – commenta Enrico Felli, presidente di ATB – si inserisce nell’ambito dei molteplici servizi e sistemi tecnologici avanzati per il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile gestiti dal Gruppo ATB. Siamo ora al lavoro per realizzare questo progetto nel modo migliore e nel minore tempo possibile. Con uno sforzo aggiuntivo ci impegniamo a sostenere la gestione del nuovo bike sharing pubblico, circa 220 mila euro anno a carico di ATB, certi che il nuovo servizio saprà soddisfare le esigenze di una mobilità sempre più innovativa, integrata ed estesa.”

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