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Promossi e bocciati/2

Il pagellone di fine anno: Muriel fantastico, da 9; per Ilicic stagione complicata, voto 5

Per Freuler-de Roon un 7.5 macchiato solo dal rosso dell'olandese all'ultima di campionato. Bene anche Zapata e Malinovskyi

Come ogni anno, a bocce ferme, è il momento del pagellone di fine stagione.

Dopo la carrellata di difensori e portieri, oggi tocca a centrocampisti e attaccanti: anche in questo caso è stato difficile trovare qualcuno da mettere dietro la lavagna.

Remo Freuler e Marten de Roon, voto 7.5
Sono stati i due più continui, sempre presenti e sempre positivi anche nelle sfide più importanti e delicate. Insieme hanno formato – ancora una volta – una coppia fantastica, alla quale Gasperini non ha mai potuto rinunciare. Non è un caso se sono rimasti a guardare solo in caso di squalifiche o turn-over. Per Freuler anche 2 gol e tre assist. Peccato invece per il gesto poco sportivo di de Roon nell’ultima col Milan: certe cose un leader come lui non se le può permettere.

Mario Pasalic, voto 6.5
Può essere considerato il dodicesimo uomo, quello spesso in panchina ma sempre utilizzato. Non sempre è riuscito a entrare in partita, ma quando l’ha fatto ha garantito quell’equilibrio che Gasperini cercava in determinati momenti della partita. Chiude comunque con uno score di tutto rispetto: 6 gol e 3 assist tra campionato e Champions. Non male per uno che – va ricordato – è stato fermato dalla pubalgia da novembre fino alla fine di gennaio.

Matteo Pessina, voto 7
Dove lo metti lui sta e gioca bene. Il brianzolo è stato un po’ centrocampista e un po’ trequartista, convincendo ovunque. Disponibile solo da novembre a causa di un infortunio al ginocchio rimediato ad agosto, in questa stagione gli sono mancati solo quei 3-4 gol in più che da lui tutti ci saremmo aspettati. Ma è stato comunque tra i grandi protagonisti.

Viktor Kovalenko, S.V.
Impossibile giudicarlo con una manciata di minuti all’attivo. È arrivato a gennaio dallo Shakhtar Donetsk per ambientarsi e imparare la lingua: se non verrà ceduto in prestito, potrà tornare utile al Gasp nella prossima annata.

Ruslan Malinovskyi, voto 7
È la media del voto della prima parte di stagione (5) e la seconda parte di stagione (9). Frenato da un infortunio e dal Covid, fino a gennaio è stato un assoluto oggetto misterioso, un calciatore vittima di una preoccupante involuzione dopo la brillante prima annata di Bergamo. Con la primavera è invece esploso, tornando sui livelli mostrati la scorsa estate: da marzo a maggio ha regalato alla Dea qualcosa come 8 gol e 9 assist in 16 partite. Numeri da top player, da trascinatore. L’Atalanta ripartirà anche da lui.

Atalanta-Juventus
Ruslan Malinovskyi, 28 anni, esulta dopo il gol che ha deciso Atalanta-Juve del 18 aprile

Aleksey Miranchuk, voto 6.5
Non è mai stato al centro del progetto in questa prima stagione italiana. Un po’ perché è arrivato da un altro mondo, un po’ perché a Bergamo si è presentato con un fastidioso infortunio alla coscia da smaltire, un po’ perché si è messo anche il Covid sulla strada del suo lancio definitivo. Il 25enne russo è comunque stato capace di far vedere alcuni lampi di classe abbinati a una concretezza sottoporta abbastanza rara per i trequartisti come lui: ha giocato davvero poco ma ha realizzato 7 gol tra campionato, Champions e Coppa Italia, trovando la rete nel giorno del debutto in tutte e tre le competizioni disputate. La speranza è di vederlo molto, molto di più il prossimo anno.

Josip Ilicic, voto 5
Non abbiamo visto il miglior Ilicic. Anzi, abbiamo visto un giocatore lontano parente di quello ammirato nei tre anni precedenti a Bergamo. Quello che gli è successo nell’estate di un anno fa lo deve aver segnato in modo molto importante, tanto che nell’ultima stagione il numero 72 è stato protagonista di alti e bassi clamorosi. Vero è che gli “alti” ci hanno fatto divertire parecchio (vedi la sua prestazione ad Anfield contro il Liverpool o a San Siro contro il Milan), ma sono stati troppo pochi per il livello che ha ormai raggiunto l’Atalanta. Ha le valigie pronte e il suo ciclo in nerazzurro sembra finito, ma non è detto che se ne andrà al 100%.

Alejandro Gomez, voto 7
Il Papu è stato l’assoluto protagonista delle prime giornate della stagione, sia in campionato (4 gol e 2 assist contro Torino, Cagliari e Lazio), sia in Champions (1 gol e 1 assist nelle prime due con Midtjylland e Ajax). Poi qualcosa si è rotto col Gasp fino a quel maledetto 1 dicembre 2020 in cui si è consumata la frattura insanabile col mister che l’ha portato alla cessione, impensabile solo poche settimane prima. Non doveva finire così, ma un 7 se lo merita pure lui perché se l’Atalanta è arrivata dove è arrivata nel finale di stagione è stato anche grazie al Papu che ha trascinato nei primi mesi.

Papu Gomez
Il Papu Gomez ha lasciato l'Atalanta dopo 6 anni e mezzo, 252 partite e 59 gol

Sam Lammers, voto 6
Diciassette apparizioni, delle quali solo una da titolare, non ci aiutano a giudicare questo ragazzo. Il giovane olandese ha talento e lo abbiamo visto quando ha avuto la possibilità di avere la palla tra i piedi (chi se lo scorda il gol col Cagliari nella gara d’andata?), ma per crescere deve giocare. Magari non l’anno prossimo, ma ci farà divertire.

Luis Muriel, voto 9
Il migliore, senza dubbio. Con 26 gol stagionali (22 in campionato) è stato il realizzatore numero uno della squadra, anche se vanno ricordati pure gli 11 assist messi a referto tra Serie A e Coppa Italia. Ha avuto una continuità incredibile, andando così a colmare l’unico neo che aveva appiccicato addosso quando è arrivato a Bergamo nell’estate del 2019. L’Atalanta è la sua dimensione: se non arriverà un’offerta clamorosa, resterà per la gioia di tutti i bergamaschi.

Dùvan Zapata, voto 7.5
Non ha raggiunto i 20 gol, ma la sua stagione è stata comunque più che positiva. Là davanti si è sempre dato un gran daffare, mettendosi a completa disposizione della squadra per la manovra offensiva: a lui va dato il merito per diverse reti realizzate dai compagni, da Gosens a Muriel, da Malinovskyi a Pasalic. Un centravanti così ce l’hanno in pochi.

 

Gianpiero Gasperini, voto 9
Il giocattolo è suo e funziona alla grande. Il tecnico vince e convince a prescindere da quelli che sono gli elementi che scendono in campo. Certo, la rosa dei nerazzurri ormai è quella di una squadra di alta classifica, ma non ci sono pedine insostituibili (forse ad accezione di Zapata, per ora): chi avrebbe mai detto che l’Atalanta sarebbe andata a mille all’ora anche senza il Papu e con un Ilicic ai margini del progetto? Lunga vita al Gasp.

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