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L'intervista

Sanga: “L’aeroporto riparte coi passeggeri. Ma non rinuncia alle merci”

Più di 30 milioni investiti nell'area cargo. E sul treno per Orio: "Non penso siano possibili tracciati alternativi"

Da tanto tempo, più di un anno oramai, il cielo sopra Bergamo è silenzioso. Un piacere per le orecchie di chi abita in alcuni quartieri, un problema per chi deve o ama viaggiare, un rischio per chi con l’aeroporto vive e lavora. Così, se da una parte si sono spente le proteste per rumori e inquinamento, dall’altra sono iniziati i dubbi e le preoccupazioni per i conti che non tornano. E come potrebbero con una pandemia che ha fermato spostamenti e contatti?

Quasi 15 mesi dopo l’esplosione del virus, grazie soprattutto alla campagna vaccinale, si cerca di tornare anche sul fronte dei viaggi aerei alla vita pre-Covid. Con strascichi e speranze. Che ci illustra Giovanni Sanga, il presidente della società che gestisce l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, la Sacbo

Ci spiega come vede la bella stagione in arrivo? Sarà bella davvero?

È evidente a tutti che l’aeroporto ha sofferto nel 2020 e in questi primi mesi del 2021. Ma le prospettive di ripresa sulla stagione estiva e quindi, mi auguro, su quella invernale, sono finalmente interessanti.

Cosa significa?

Che le compagnie aeree stanno programmando al massimo il lancio di tante opportunità. Da qui a fine giugno Orio offrirà ai passeggeri più di 120 destinazioni. Più o meno come nel periodo pre Covid.

Per dove?

C’è un forte interesse sull’Italia, sulle località classiche del turismo, dalla Sardegna alla Campania alla Sicilia alla Puglia, ma non mancano le prenotazioni per l’Europa, dalla Grecia alla Spagna. Soprattutto località di vacanze.

Ma viaggerete e viaggeremo in sicurezza?

Sacbo dispone di tutte le certificazioni per quanto riguarda gli alti livelli della sicurezza tradizionalmente intesa e per tutti i protocolli sanitari fondamentali in questa fase, dove il Covid, non dimentichiamolo, è ancora presente.

Sinceramente in un aeromobile pieno con i sedili vicini vicini il timore di contagi c’è.

Gli studi di cui si dispone certificano che il rischio di contagiarsi in aereo è dello 0,2%. Nonostante tutti i posti occupati. La sicurezza deriva dai controlli, dal tracciamento e dalla ventilazione con ricambio continuo d’aria all’interno dei velivoli.

Chi e come può viaggiare?

Il premier Draghi ha anticipato il passaporto vaccinale europeo, la quarantena è stata abolita e questo ha agevolato questa fase di ripartenza. Con la green pass ci auguriamo che si possa con un semplice Qr code verificare l’identità del passeggero, venire a conoscenza della sua situazione vaccinale e quindi viaggiare in sicurezza senza aver bisogno di tamponi o altre procedure.

E mascherina?

Certo!

Dallo scalo di Bergamo ripartono le compagnie di sempre o ci sono novità?

Oltre alla conferma di Ryanair e Wizzair, il 28 maggio arriva da Olbia alle 10.25 e riparte alle 11 il primo volo Easy Jet. Intanto sono ripresi i voli per Mosca e spero che vengano meno alcune limitazioni della Russia per riprendere i voli quotidiani e il volo già programmato per San Pietroburgo.

Non dovevano arrivare nuovi velivoli meno rumorosi?

Sono previsti già per quest’anno aerei con un abbattimento del 40% del rumore e molto più ecologici perché riducono il consumo del combustibile fino al 18%. Sono aerei in dotazione alla compagnia Ryanair, ma anche a Wizzair.

Con il nuovo inizio e i tanti voli già programmati contate di riprendervi dalle perdite subite nel 2020 e nei primi mesi del 2021?

Abbiamo chiuso il bilancio del 2020 con venti milioni di perdite. Ma gli utili del 2019, che ammontano a circa 14 milioni, non sono stati distribuiti: sono stati accantonati proprio in vista anche di bilanci in rosso degli anni successivi. Di questo gesto ringrazio molto gli azionisti.

Si era accennato a contributi statali per il settore.

Sì, nella legge di bilancio del 2021 sono stati programmati 500 milioni di euro per il comparto degli aeroporti. Siamo in attesa del decreto di riparto, ma il decreto sostegni bis, approvato giovedì, prevede l’integrazione di altri 300 milioni. Una buona notizia: con questi contributi potremo essere in grado di rimediare in parte alle difficoltà.

Verosimilmente di questi contributi a Bergamo quanto potrà arrivare?

Difficile definire l’importo in quanto è in corso un confronto con l’Unione europea sulla tipologia del contributo insieme alla verifica sulle regole e le procedure di Bruxelles.

Sacbo può dunque continuare a investire?

Le aziende sane sono chiamate a questa responsabilità. Noi non abbiamo mai fermato i cantieri nella primavera del 2020, abbiamo programmato importanti investimenti sul 2021, a gennaio abbiamo appaltato più di 30 milioni per l’area cargo e contiamo di inaugurare entro fine anno la nuova area Shengen nella zona ovest dell’aeroporto in modo da completare i lavori agli arrivi.

Un investimento nei cargo? Ma Dhl ha lasciato l’aeroporto…

Mi auguro possa ritornare per alcuni voli. Ups intanto svolge un ruolo fondamentale nel trasporto merci su Orio. Il nostro era il terzo aeroporto, non solo per numero di passeggeri, ma anche per merci trasportate e questo è un settore che non possiamo abbandonare.

Investimenti, cargo… ma sono previsti interventi per attutire il rumore?

Con la ripartenza è nostra intenzione riprendere il tema dei bandi per la mitigazione così come avvenuto in passato. Negli anni trascorsi si sono realizzati interventi nelle abitazioni delle aree più esposte per circa 10 milioni: molto efficaci e apprezzati dai cittadini.

Dal cielo alle rotaie: Sacbo è impegnata sul treno per Orio?

È strategico per il nostro aeroporto il collegamento ferroviario con l’alta velocità a Milano, e mi auguro domani verso Brescia. Le risorse e gli impegni finanziari sono tutti in capo alle Ferrovie (RFI), non a Sacbo. L’investimento è cospicuo: 170 milioni. I lavori dovranno essere completati prima delle Olimpiadi del 2026.

C’è una forte protesta in città sul tracciato. La sua opinione in merito?

Il sindaco Gori e la Giunta si sono confrontati molto con RFI in questi mesi per modificare alcuni punti del tracciato. Certo si realizza una infrastruttura pesante, quale appunto sono quelle ferroviarie, e alcuni disagi sono inevitabili. Del resto anche Regione Lombardia in questi giorni si è pronunciata sull’impossibilità tecnica di interrare la parte del percorso che attraversa Boccaleone.

Non sono possibili tracciati alternativi?

Miglioramenti sì, ma non penso che siano possibili altri percorsi, tenuto conto che l’ampliamento si sviluppa sul tracciato della ferrovia già esistente.

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