Concludiamo la serie dei suggerimenti per vivere Città Alta lungo la scia della guida di Valentina Bailo, Roberto Cremaschi e Perlita Serra con Arturo Arzuffi “33 itinerari e innumerevoli varianti, 115 strade, scalette, funicolari e sentieri per salire alle porte di Città alta, rigorosamente a piedi o in bicicletta” giunta alla ottava edizione illustrando il versante Nord di Bergamo.
L’ambito su cui affaccia il lato settentrionale delle Mura è un altro mondo rispetto a quello meridionale. Mentre il secondo è pienamente urbanizzato, con case, ville e giardini che sfiorano le Mura (basti pensare a viale Vittorio Emanuele), il lato nord vede l’urbanizzazione fermarsi più lontano, a distanza dall’ombra delle fortificazioni.
Qui il versante è più dolce e tra le Mura e l’abitato ci sono prati, in genere ancora coltivati, come la zona di via Ruggeri da Stabello, oppure infestati da rovi e cespugli, nella valletta tra Colle Aperto e Porta Garibaldi, o veri e propri boschi, come nella zona di Castagneta e Valmarina fino alla piana di Petosino e al Santuario di Sombreno, estremità occidentale dei colli.
Gli accessi diretti alle Mura sono meno numerosi e profondamente diversi rispetto a quelli dal lato urbano: non ci sono le scalette che caratterizzano i quartieri del Centro e della Conca d’Oro, non c’è nessuna possibilità di accedere nemmeno al piede delle Mura per tutto il tratto tra porta Sant’Agostino e porta San Lorenzo, mentre nel tratto successivo, fino a porta Sant’Alessandro si possono utilizzare numerosi sentieri e stradette.
Il motivo appare ben chiaro guardando dalle Mura della Fara: vediamo una zona di recente urbanizzazione, più del Novecento che dell’Ottocento. Solo Valverde, sulla strada che sale a porta San Lorenzo, ha storia antica.
La valle del Morla è stretta tra la Città Alta e la Maresana. Le Mura si presentano come una vera fortezza inespugnabile, a picco su una zona a lungo disabitata. La rete di sentieri e stradette sui colli costituisce invece la normale viabilità di un tempo: per accedere a porta Sant’Alessandro e all’alta città occorreva salire sui colli.
Oggi questa porzione di terreno è percorsa dalla bellissima pista ciclopedonale “Greenway del Morla”, che prende le mosse dalla zona dello stadio e prosegue in direzione Est-Ovest, finendo in via Castagneta. Da qui, in vista dell’ex Convento di Valmarina, ora sede del Parco dei Colli, si stacca la pista ciclopedonale del Parco che scavalca la dorsale della Valmarina, incrocia via Ramera e scende sulla piana di Petosino, collegandosi a Madonna della Castagna, a Mozzo e quindi ad Astino, creando un percorso ad anello che circonda l’intera città.
Nove i percorsi di questa zona, dalla Ramera fino a porta Sant’Agostino. Si possono utilizzare le linee 3, 8 e 9 dell’ATB.
commenta