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L'intervista

Coppa Italia, Pizzaballa ci crede: “Atalanta, noi vecchietti vogliamo passare il testimone”

Il numero uno della Dea che conquistò l'unico trofeo della storia del club bergamasco vede positivo: "Dobbiamo avere piena fiducia in questa squadra"

Se non ora, quando? La versione di Gigi Pizzaballa potrebbe concentrarsi in questo interrogativo, molto diretto e franco: se l’Atalanta non vince la Coppa Italia adesso, in queste condizioni, quando potrebbe accadere? “Speriamo che noi vecchietti possiamo passare il testimone, dopo 58 anni sarebbe anche ora…”.

Pizzaballa scherza: da una parte orgoglioso di raccontare questo trofeo che riempie la bacheca della storia nerazzurra, dall’altra però impaziente di poterlo condividere con altri più giovani. E, per la verità, anche molto fiducioso che tutto ciò avvenga: “Se non abbiamo fiducia in questo momento, di fare il colpaccio…”.

Lui se la ricorda bene, quella del 1963, 2 giugno a San Siro: “E come fai a non averla ancora in mente? Quando vinci certi trofei, hanno sempre un valore che ti resta dentro, è un bel ricordo che vive ancora nel nostro cuore, nei nostri occhi. Ed è una forza in più nella carriera di un calciatore. Io ho vinto un’altra Coppa Italia alla Roma, però” continua il portiere della Coppa, tornando ai giorni nostri “quando ripenso alla finale persa a Roma, due anni fa contro la Lazio, ecco allora siamo rimasti veramente male. Adesso siamo lì’ ancora a provarci contro la Juve e con buone possibilità di vincere: per condizione fisica, entusiasmo, perché è un’annata buona”.

Ecco, Pizzaballa, è la prima volta che l’Atalanta si presenta ad una finale da una posizione superiore, almeno guardando la classifica della Serie A: “Infatti è sempre successo il contrario. Rispetto al Torino del 1963, che pure non era il Grande Torino, avevamo terminato il campionato alla pari, non eravamo certo superiori. Adesso la situazione si è capovolta e quest’anno è così, i valori sono questi, l’Atalanta ha dimostrato di essere davanti alla Juve”.

L’altra faccia della medaglia è che in una partita secca i valori possano cambiare. C’è questo rischio? “Ah certo, la Juve in una partita di finale può risultare più forte, ma obiettivamente ha grosse difficoltà. Io vedo che l’Atalanta sta sicuramente meglio, la Juve ha il nome ma non basta più”.

Ha Ronaldo, basta? “Eh, ma io non farei cambio con i nostri, guardate Zapata come si muove e aiuta la squadra, Ronaldo fa tanti gol però devi anche servirlo”.

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I nostri difensori sono migliorati molto. “Aggrediscono, ripartono e non è facile superarli. Dybala? A me sembra ancora un oggetto misterioso”.

E il confronto tra i portieri? Pizzaballa si tiene l’atalantino: “Premesso che non esiste un portiere che non sbaglia mai, io dico che Gollini con la testa giusta è affidabile, teniamocelo stretto”.

Quindi le sembra che l’Atalanta abbia buone chances di farcela? Pizzaballa non ha dubbi. “Io credo proprio che abbia buone carte, partendo da Gollini all’undicesimo giocatore, anzi la forza della squadra è una signora panchina fatta di titolari. Quando fanno il confronto tra le squadre a me sembra che a parte l’Inter non ce ne sia una migliore e ogni cambio nostro può essere determinante, pochissime volte non ha dato risultati”.

Una finale che arriva allora al momento giusto? “Se non abbiamo fiducia in questo momento, in questa Atalanta, che possa fare il colpaccio, allora quando? Sarebbe anche ora che noi vecchietti passassimo il testimone a qualcuno più giovane”.

Voi come avete fatto, a vincerla? “Siamo andati a Milano tranquilli, senza sentire la pressione. I ragazzi di Gasperini sanno quel che devono fare e basta vedere come giocano: ce la stiamo godendo, questa stagione. E’ un finale entusiasmante e l’Atalanta è pronta per tutti i traguardi”.

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