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Cgil, cisl e uil

Un altro morto sul lavoro, i sindacati: “Bergamo sta pagando un tributo altissimo”

"È necessario impegnarsi perché siano garantiti, per ogni lavoratrice e lavoratore, regolarità sul piano contrattuale, legalità, rispetto e centralità della persona e adeguata organizzazione del lavoro, con retribuzioni dignitose"

Ancora un lavoratore morto in azienda e i sindacati tornano a farsi sentire. Bergamo sta pagando un tributo altissimo alla sicurezza, con tre morti nel giro di pochi giorni, e oggi, in una vicenda ancora da accertare, una dinamica particolarmente straziante, considerando che non si è verificato un incidente in una attività specifica di quella azienda, ma un investimento da mezzo in manovra.

Non toglie nulla alla gravità di quanto avvenuto. Anzi, deve costringerci a ampliare le vedute in tema di sicurezza, che va naturalmente allargata anche allo spazio esterno all’azienda e alle azioni di manovra di mezzi esterni.

Nella seconda settimana che Cgil Cisl Uil hanno voluto dedicare alla sensibilizzazione nei confronti della sicurezza, l’ennesimo infortunio mortale che ha funestato la nostra provincia, in un contesto nazionale non meno coinvolto da fatti simili.

I tre sindacati di Bergamo, insieme alle categorie della chimica, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, ritengono necessario passare all’azione e che venga sviluppato e condiviso una piano strategico nazionale e provinciale, su salute e sicurezza sul lavoro, che oltre alla denuncia si trasformi in proposte concrete e condivise, percorso completamente assente nel nostro paese.

Per questo proponiamo un patto per la salute e sicurezza, oggi non più rinviabile. È necessario impegnarsi perché siano garantiti, per ogni lavoratrice e lavoratore, regolarità sul piano contrattuale, legalità, rispetto e centralità della persona e adeguata organizzazione del lavoro, con retribuzioni dignitose, agendo sui diversi piani di intervento, in tutti i settori e attraverso l’impegno diversificato, sul livello nazionale, nei territori e in ogni realtà lavorativa.

Un processo che parta dalla qualificazione delle imprese, partendo dalla patente a punti per le imprese edili, e attraverso la formazione per tutti i datori di lavoro, a partire da chi avvia un’attività lavorativa; occorre rendere generalizzata la rappresentanza, contrattuale e tecnica in ogni contesto lavorativo; ogni lavoratore e lavoratrice devono ricevere la formazione adeguata, preventiva e specifica alla svolgimento della mansione, sia sul piano tecnico, dei rischi e organizzativo; serve urgentemente una riforma del livello istituzionale e di coordinamento tra organi di vigilanza, a cui vengano dedicati finanziamenti adeguati con il fine di aumentare i controlli nei luoghi di lavoro con più ispettori del lavoro.

Infine, chiediamo di inserire e potenziare nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, la materia della salute e sicurezza sul lavoro.

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