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Il caso

Unibg, gli studenti chiedono chiarezza ed esami online: petizione con 1600 firme

Tra poche settimane inizierà la sessione estiva all'Università degli Studi di Bergamo e ancora tanti sono i punti di domanda riguardo alle modalità d'esame

Dal 29 aprile, con l’avvio della zona gialla in Lombardia, anche le lezioni universitarie dell’Università degli Studi di Bergamo sono tornate in presenza, così come le lauree magistrali e le attività dei dottorati di ricerca.

Per quanto riguarda gli esami, invece, è stata apportata una distinzione tra prove orali e scritte. Le prime da svolgersi in modalità a distanza, in presenza, invece, le seconde.

Una diversità che, a detta di alcuni studenti e studentesse iscritti all’Unibg, non è chiara e che, inoltre, rischia di creare non pochi problemi agli alunni e alle alunne fuori sede. Ancora poco c’è di certo e la sessione estiva degli esami inizierà a breve, nei primi dieci giorni di giugno.

“A meno di 20 giorni dall’inizio della sessione estiva stanno stravolgendo il calendario appelli, non si sa tutt’oggi la modalità d’esame (presenza/distanza) per gli scritti e non riusciamo ad avere informazioni precise”, scrive una studentessa Unibg in posta di redazione.

Riportando, anche, un commento di un’altra studentessa a risposta di una fotografia postata dal profilo Instagram dell’Università: “Tutto molto bello, ma mancano due settimane all’inizio degli esami e ancora non avete comunicato se saranno in presenza o meno. C’è gente fuori sede che dovrà pagare aerei, treni ed hotel per magari svolgere un solo esame in presenza. Inutile allungare le tempistiche di pagamento delle rette per poi farci spendere centinaia di euro per fate qualcosa che è da un anno e mezzo che viene fatto online”, si legge.

Criticità raccontate con vignette ironiche dalla pagina Instagram degli studenti Unibg e che sono sfociate anche in una petizione online su Change.org (a firma di studenti del secondo e del terzo anno) che chiedono di poter svolgere tutti gli esami online e, anche, che la modalità d’esame venga definita e annunciata per tempo senza far subire variazioni.

Ad oggi, la petizione ha raccolto 1640 firme.

“Vogliono farci fare gli esami in presenza con capienza del 25% e scaglionare i diversi gruppi. Ci sono ragazzi fuori sede che non riescono a trovare una casa per soli 2/3 mesi (il tempo necessario per svolgere gli esami) e non possono permettersi di fare avanti e indietro con i mezzi durante una pandemia – si legge nella descrizione della petizione – Inoltre prendere i mezzi di trasporto è molto pericoloso e nessuno si sentirebbe di correre tale rischio per poi ammassarsi in aule/corridoi per fare un esame che si potrebbe fare benissimo a distanza in totale sicurezza. Un altro punto su cui vogliamo soffermarci è quello delle variazioni delle date degli appelli e le modalità d’esame. Per quanto riguarda la modalità d’esame, chiediamo che questi siano definiti in orali e/o scritti e che rimangano tali senza subire variazioni”.

“Chiediamo quindi, a chi di competenza, di reintegrare gli esami a distanza, per evitare un ulteriore aumento dei contagi”, si conclude la petizione.

Sul caso si è espressa Michela Agliati, presidentessa della Consulta degli studenti Unibg che, pur non concordando sulla petizione “perché le variazioni di date non dipendono solo dall’Ateneo che si deve adeguare alle sempre diverse direttive ministeriali” (ha dichiarato a Bgnews), riconosce un forte ritardo da parte dell’Università nel comunicare chi sono gli studenti con i requisiti necessari per poter chiedere di svolgere l’esame a distanza.

“La questione degli esami scritti è delicata: c’è un oggettivo problema nel far fare in modalità online un esame scritto con grafici, calcoli e dimostrazioni che richiedono, anche, molto spesso dei programmi non supportati da tutti i device – ci spiega Agliati – Per questo motivo si è deciso di svolgerli in presenza, a differenza di quelli orali. Ma il Rettore ha detto che saranno garantiti degli esoneri dall’esame scritto e sarà concessa, quindi, la modalità online. É certo che tra gli esonerati ci saranno gli studenti fuori sede e su questo vorrei veramente tranquillizzare gli studenti, ma purtroppo è vero che ad oggi non sappiamo ancora niente di certo su chi saranno gli altri esonerati, su chi, cioè, potrà svolgere l’esame a distanza”.

Per non ingolfare la mail istituzionale del Rettore Morzenti Pellegrini, l’Ateneo ha scelto di affidare ai direttori di ciascun dipartimento la valutazione dei singoli casi per l’esonero. Ma, a metà maggio, a poche settimane dall’inizio della sessione, ancora non è stato comunicato un responso riguardo a quali siano i requisiti e, perciò, è ancora incerta la modalità in cui potranno essere svolti i singoli esami.

“Sono giorni che cerchiamo di contattare i direttori per chiedere uniformità nei requisiti per ogni dipartimento, ma siamo ancora in attesa e i tempi stanno iniziando ad essere un po’ lunghi. Sono certa che il ritardo è dovuto al fatto che si sta lavorando per trovare una quadra per tutti i casi specifici, ma il tempo stringe”, ha concluso Agliati.

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