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La novità

Da giugno vaccinazioni anche in 200 farmacie bergamasche: “Grande passo in avanti”

Il presidente di Federfarma Bergamo Giovanni Petrosillo: "La procedura sarà la stessa di quella attuale, sia per la prenotazione che per la somministrazione, e sarà scelto il siero Johnson & Johnson"

“Per i cittadini è un grande passo in avanti, per le farmacie è un’enorme avanzamento di ruolo”. Il presidente di Federfarma Bergamo Giovanni Petrosillo commenta così la novità delle vaccinazioni in farmacia annunciata dal suo omologo nazionale Marco Cossolo, dietro al coordinamento della struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo.

Dottor Petrosillo, come sarà organizzato il nuovo servizio?

In modo non molto diverso da quelle attuale delle somministrazioni. Ci sarà una piattaforma apposita per gli utenti dove sarà possibile prenotare la vaccinazione e dove sarà registrata l’effettuazione. Poi un altro sito riservato agli operatori, attraverso il quale sarà regolata la fornitura delle dosi per ogni struttura.

Chi potrà usufruire di questo canale?

In teoria tutti i cittadini dai 18 ai 60 anni. Ma saranno le Regioni a stabilire quali saranno le fasce d’età che avranno la possibilità di prenotarsi, proprio come adesso partendo da anziani e fragili. Credo che quando inizieremo sarà arrivato il turno dei più giovani.

C’è già una data di avvio del servizio?

È in fase di ultimazione il protocollo che stabilisce le linee guida. Direi che a giugno potremo iniziare. Ho già avuto un incontro con il direttore generale di Ats Bergamo e abbiamo pensato che oltre che per i cittadini comuni, questo tipo di somministrazione sarà utile per i piccoli imprenditori o le partite iva, che non hanno potuto partecipare alla vaccinazioni aziendali attuate finora.

Quali vaccini saranno somministrati?

Ancora non è stata stabilito, ma per questioni pratiche legate alla conservazione del siero credo che sarà scelto quello Johnson & Johnson. Escluderei invece il Pfizer perchè deve essere mantenuto a bassissime temperature.

In quante farmacie bergamasche sarà possibile essere vaccinati?

Finora sulle 330 presenti sul nostro territorio, circa il 60% ha dato la propria disponibilità per la somministrazione: vale a dire 200. Ma non escludo che il numero possa salire prima dell’avvio della campagna.

Servono strutture particolari o tutti gli esercizi sono adatti?

In linea teorica in tutti è possibile, poi bisogna vedere le condizioni all’interno, in modo da garantire il rispetto delle regole che tutti conosciamo. Non escludo che qualcuno potrà allestire anche aree esterne dedicate al nuovo servizio oppure effettuarlo negli orari di chiusura la pubblico.

La procedura sarà sempre la stessa?

Sì, con la rilevazione della temperatura corporea, un’anamnesi del paziente anche attraverso un questionario informativo e la relativa verifica della possibilità di somministrazione, l’iniezione e infine il quarto d’ora di attesa prima di poter tornare a casa.

Come valuta questa novità dal vostro punto di vista?

Se per i cittadini si tratta di un grande passo in avanti nella campagna di vaccinazione, per le farmacie rappresenta un’enorme crescita di ruolo a fianco del servizio sanitario nazionale e un precedente importante per il nostro futuro. Potrebbe essere l’inizio di una nuova era, parificandoci al livello di altri Stati come la Francia.

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